"Syven", progetto che nasce dall'unione di
Aslak Tolonen e
Andy Koski-Semmens, significa "profondità".
Definizione perfetta per la musica contenuta in
"Aikaintaite", esordio discografico del gruppo finnico.
Una sublime commistione di dark ambient, folk apocalittico e funeral doom nerissimo declinati all'interno di una atmosfera sciamanico-ritualistica dall'impatto emotivo dirompente.
Ascoltare questo lavoro è una sorta di lunga esperienza "religiosa", è un perdersi all'interno di paesaggi nordici avvolti nella bruma del mattino, mentre, tutto intorno, un vento gelido lacera la pelle.
Gli arpeggi del
kantele, strumento tradizionale finlandese che Tolonen costruisce a mano, tessono soavi melodie riflessive che vengono violentemente martoriate dalle lente distorsioni delle chitarre mentre una voce dal sapore mistico declama il misticismo delle composizioni.
"Aikaintaite" è un lavoro meraviglioso. Dolce, oscuro, evocativo, sciamanico.
La sua musica si sublima in melodie struggenti che traggono dalla natura, elemento permeante del disco, la loro forza di suggestione.
Una suggestione che ti porta lontanissimo, ti fa perdere nell'oscurità senza fine.
Immaginate il suono di act come
Atrium Carceri, Sephiroth,
Coph Nia e immergetelo nella lenta violenza del funeral doom più estremo e potrete immaginare la forza di un lavoro come questo.
Un lavoro in cui disperazione e dolcezza vanno, paradossalmente, a braccetto.
"Aikaintaite" è uno dei lavori più profondamente ispirati che mi sia capitato di ascoltare da tanto tempo, è un lavoro in cui il tempo si ferma perchè non esiste, è un lavoro dal quale è difficile riprendersi dopo esservi sprofondati dentro.
"Aikaintaite" è perfezione.
Non ignoratelo.
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