Innamorarsi degli Akphaezya è tanto facile per alcuni quanto impossibile e improponibile per molti, moltissimi altri. La loro follia compositiva, in questo album, raggiunge picchi massimi, uno strato jazz che accompagna costantemente rock, metal, passaggi latino ed elettronici ( due casi per questi ultimi), insieme alla soave e versatile voce di Nehl Aelin. Ascoltatelo con la mente molto, molto aperta per poterlo apprezzare