Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2011
Durata:60 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. 52
  2. THIS IS IT
  3. ANCHOR
  4. SWEET AGONY
  5. MISS ALCOHOL
  6. 12 TIMES THE PAIN
  7. END OF DAYS
  8. INFERNO
  9. DEAD: 30
  10. TIME FOR THE DYING
  11. WARM WITHIN
  12. OVERLOAD

Line up

  • Halstein: bass
  • Jorgen: drums
  • Jengt: guitars
  • Martin: guitars
  • Knut Erik: vocals

Voto medio utenti

Meglio iniziare con una precisazione. A differenza di cosa è stato detto da alcuni, specie in rete, questo non è il “nuovo secondo album” degli Svolk, bensì la ristampa del loro debutto datato 2009 con tre brani bonus ed il titolo leggermente modificato (…che mi ricorda qualcosa…). Questo perché, dopo la fortunata tournee di spalla agli Annihilator, la band norvegese ha firmato per Napalm Rec., label che ha in cartello nomi come Monster Magnet, Brant Bjork, Stuck Mojo, ecc, e che può garantire una certa visibilità internazionale. Così, per sottolineare l’evento, è stato appunto rispolverato l’esordio, in attesa del vero secondo lavoro in fase di registrazione.
Detto questo, sorge una spontanea domanda: ma chi diavolo sono questi Svolk??
A vederli, capelloni, barbuti e camicie a quadrettoni, sembrano una squadra di boscaioli scandinavi. Invece sono un gruppo attivo da circa sei anni, collocato musicalmente in quel territorio ibrido tra metal di primissima scuola, southern metal e stoner. Un mix potenzialmente esplosivo, che usato bene ha sempre dato ottimi risultati. E come miscelatori, i cinque norvegesi sono tra i migliori della piazza.
Ad esempio, l’opener “52” mette insieme un potente e muscolare south-stoner, sul genere Sasquatch, Honcho, Borgo Pass e compagnia, con un ponte centrale di pura matrice maideniana (quelli vecchi) come lo interpretano The Sword o Bible of the devil. I brani sono tutti di questo tipo, compresi i bonus, ma variano a seconda delle dosi dei singoli ingredienti: una “Inferno” con i suoi tempi accelerati e le chitarre affilate è decisamente orientata sul versante heavy metal, e così via.
Diciamo ancora che la voce ricorda un Danzig più grezzo e che la produzione non è il massimo, a livello di suoni.
Non resta che valutare il proprio gradimento verso questo “stile”, che prevede di pescare qua e là delle caratteristiche interessanti ed incollarle insieme. Una specie di collage heavy rock. Ad alcuni piace, altri lo disprezzano come abisso della creatività. Chi mi legge credo che ormai sappia che il sottoscritto è favorevole, perciò lo considero un buon album, tenuto conto che si tratta di un debutto e che gli Svolk dovrebbero crescere ulteriormente.

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 gen 2012 alle 11:07

ehi mi piacciono!

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.