Hardcore americano o inglese?
Questa è stata una domanda campale per molti thrasher che dopo aver masticato un po' di hardcore in molte cover di Metallica, Slayer o Anthrax, iniziavano ad aver a che fare con questo genere fatto di bandane, skate e atmosfere crossover.
Personalmente ho sempre preferito la scuola della perfida albione, probabilmente per un riffing più sbarazzino e meno asfissiante.
Eppure la sponda hardcore a stelle e strisce ha preso di netto il sopravvento nel corso degli anni.
Gli
Alcatraz sono baldi alfieri del genere. Nonostante provengano dall'assolata California, il sound è tipico hardcore newyorchese.
Nei 20 pezzi di "
Smile Now Cry Later", 15 canzoni nuove e le ultime 5 provenienti da un precedente demo, le ombre di gruppi come i Cro-Mags o gli Agnostic Front tiranneggiano prepotentemente.
I ritmi sono forsennati e si susseguono senza alcuna sosta o concessione alla melodia, per cui aspettatevi ritmiche veloci accompagnate da qualche stacco rallentato tipicamente mosh.
Una menzione a parte per "
Shit Happens" , strofa con un riff bello corposo e ritmato, ponte da pogo selvaggio e ritornello cadenzato. Sicuramente il brano che mi ha colpito di più.
Il problema è che sono 20 brani e se si esclude la canzone sopracitata o la violentissima opener "
Get Fucked" il resto sono "pezzi fotocopia" che si ripetono più volte.
Se vi nutrite a pane e Madball, "SNCL" potrebbe anche non dispiacervi, anche se personalmente lo ritengo un album senza infamia e senza lode.
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