Come si fa a rimanere impassibili di fronte alla morbose e splendida ignoranza della copertina che gli spagnoli
Graveyard hanno scelto per il loro nuovo EP
"The Altar Of Sculpted Skulls"? L'uscita in realtà risale all'anno scorso ma solamente oggi la Pulverised Records la ristampa e la mette di nuovo sul mercato, dando sicuramente più visibilità al gruppo spagnolo. Visibilità certamente meritata, al di là dell'aspetto puramente estetico (la copertina è infatti opera di Matt Carr, già al lavoro per Autopsy, Impetigo e Hooded Menace), visto che il death metal del combo spagnolo si rivela essere maledettamente efficace e rivendica le proprie radici soprattutto nella Svezia di primi anni Novanta, Entombed in primis ma anche Dismember. Chitarre ribassate e dal tipico suono a motosega fendono l'aria, affiancando a momenti votati all'assalto sonoro senza compromessi i rallentamenti tipici del genere, con tanto di melodie swedish style. Ottimo il cantato del singer Julkarn, gutturale e profondo il giusto per accompagnare la musica morbosa e genuinamente violenta dei Graveyard, che danno il meglio su brani come la titletrack, "An Epitaph Written In Blood" (da brivido la parte iniziale) o "Deathcrowned". Vaghi echi Autopsy-ani conferiscono a "The Altar Of Sculpted Skulls" un aspetto ancor più sinistro, che certamente lo farà apprezzare agli amanti del buon vecchio death metal d'annata.
I Graveyard rappresentano quindi una graditissima scoperta per il sottoscritto, nonostante la loro musica non suoni particolarmente originale o innovativa. La freschezza e la sincerità della loro proposta è comunque sufficiente per trovare apprezzamento tra i deathster più oltranzisti e conservatori.
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