Graveyard (Es) - The Altar Of Sculpted Skulls

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:23 min.
Etichetta:Pulverised Records

Tracklist

  1. THE ALTAR OF SCULPTED SKULLS
  2. AN EPITAPH WRITTEN IN BLOOD
  3. DEATHCROWNED
  4. CULT OF THE SHADOWS
  5. RITUAL (RE-RECORDED)
  6. HOWL OF THE BLACK DEATH (RE-RECORDED)

Line up

  • Gusi Drums
  • SBE Guitars
  • Bastard Guitars, Bass
  • Julkarn Guitars, Bass, Vocals

Voto medio utenti

Come si fa a rimanere impassibili di fronte alla morbose e splendida ignoranza della copertina che gli spagnoli Graveyard hanno scelto per il loro nuovo EP "The Altar Of Sculpted Skulls"? L'uscita in realtà risale all'anno scorso ma solamente oggi la Pulverised Records la ristampa e la mette di nuovo sul mercato, dando sicuramente più visibilità al gruppo spagnolo. Visibilità certamente meritata, al di là dell'aspetto puramente estetico (la copertina è infatti opera di Matt Carr, già al lavoro per Autopsy, Impetigo e Hooded Menace), visto che il death metal del combo spagnolo si rivela essere maledettamente efficace e rivendica le proprie radici soprattutto nella Svezia di primi anni Novanta, Entombed in primis ma anche Dismember. Chitarre ribassate e dal tipico suono a motosega fendono l'aria, affiancando a momenti votati all'assalto sonoro senza compromessi i rallentamenti tipici del genere, con tanto di melodie swedish style. Ottimo il cantato del singer Julkarn, gutturale e profondo il giusto per accompagnare la musica morbosa e genuinamente violenta dei Graveyard, che danno il meglio su brani come la titletrack, "An Epitaph Written In Blood" (da brivido la parte iniziale) o "Deathcrowned". Vaghi echi Autopsy-ani conferiscono a "The Altar Of Sculpted Skulls" un aspetto ancor più sinistro, che certamente lo farà apprezzare agli amanti del buon vecchio death metal d'annata.
I Graveyard rappresentano quindi una graditissima scoperta per il sottoscritto, nonostante la loro musica non suoni particolarmente originale o innovativa. La freschezza e la sincerità della loro proposta è comunque sufficiente per trovare apprezzamento tra i deathster più oltranzisti e conservatori.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 21 feb 2012 alle 18:22

Gruppo valido... davvero efficaci.

Inserito il 17 feb 2012 alle 01:40

Il debut "One with the dead" era veramente old style swedish death metal con una buona venatura doom... gruppo per nostalgici, ma di qualità!

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