I norvegesi Mindgrinder, qui al debut, sono autori di un thrash dalla copiosa verve modernista, ma tuttavia ben radicato negli stilemi classici dell'heavy metal. Se volessi azzardare un paragone mi verrebbero in mente le prime cose dei Meshuggah, quelle che, pur mostrando la futura direzione che la band avrebbe intrapreso, erano ancora legate ad un modo di suonare molto tradizionale. La songs non hanno picchi compositivi eccelsi e risultano omogenee nel complesso, si fregiano di una buona intensità e di un ottimo riffing, preciso e tagliente, aiutato da una buona produzione, molto "meccanicizzata" e moderna. Il singer non si discosta dalla consueta ugola cartavetrata "made in scandinavia", un vero e proprio trademark, tuttavia adattissimo all'occasione ed in compenso ottimo programmer, capace di dare al disco un flavour molto modernista. Si diceva il legame della band con un sound abbastanza classico, ciò dovuto agli ottimi assoli, alla struttura delle songs che ha il suo punto di forza nei mid-tempos cadenzati che quasi mai si lanciano in sfuriate accecanti. In questo disco si pigia l'acceleratore solo quando serve, una scelta che dona al medesimo una compattezza e una graniticità davvero azzeccate. Il trittico iniziale "Repulsive Evolution", "Regeneration" e "War Solution" è abbastanza esauriente circa le capacità della band, la quale tecnicamente è ineccepibile pur suonando essenziale. Il punto più alto è sicuramente “Starspawned Vision”, la quale fonde potenza, modernismo e melodia in maniera eccellente, ricca di variazioni e cambiamenti d’umore, anche in salsa death metal.
In definitiva un disco piacevole, un disco che guadagna con gli ascolti grazie alla sua compattezza e alla formula, di certo non innovativa ma comunque affascinante.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?