Copertina 6

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2012
Durata:non disponibile
Etichetta:Eisenwald Tonschmiede

Tracklist

  1. DET DRITET SOM RENNER UT I UA
  2. HARDE ORD På KAMMERSET
  3. SPYHORELANDET
  4. FAEN!
  5. MIG OG DRIT
  6. SKæVVEN
  7. KON-TIKI MUSEET BRENNER
  8. DEN GAMLE JORDA
  9. DROKKNE I EI FLO TA ÅSKE

Line up

  • Marius Sjøli: Vocals, Guitars, Bass, Mandolin, Ebow, Programming
  • Bernt Karsten Sannerud: Vocals, Piano, Organ, Synthesizer, Programming

Voto medio utenti

Nel 2006 mi ero imbattuto nell'esordio discografico di questo duo norvegese e non ne avevo tratto impressioni positive.
"Adjø Silo" era un album che voleva essere a tutti i costi avantgarde ma che in realtà finiva con l'essere un prodotto troppo confusionario e poco ispirato per poter aspirare ad essere ricordato.

Adesso i Formloff (monicker che in italiano suona davvero in modo sgradevole) ci riprovano dopo ben sei dallo sciagurato esordio e ci presentano questo nuovissimo "Spyhorelandet" sotto l'egida della
Eisenwald Tonschmiede.
Diciamo subito che i nostri hanno corretto il tiro rispetto al passato optando per un black metal che, pur non essendo tradizionalista, certamente non ha eccessive velleità moderniste o pretese di originalità a tutti i costi.
I nove brani dell'album alternano momenti in cui le velocità sono molto sostenute ad altri in cui il duo predilige puntare maggiormente sull'atmosfera che è, costantemente, "nebbiosa" ma non priva di speranza come accade nella musica degli esponenti più oltranzisti del genere. Quello che ne viene fuori è un suono che strizza l'occhio a certo doom senza rinunciare ad essere pungente e velenoso.
I Formloff non rinunciano comunque all'uso di partiture "sghembe" o poco ortodosse inserendo, qua e la, strumenti come il sax (il must nell'avanguardia) e l'hammond ma la loro proposta, come ricordato, resta comunque ben inquadrabile all'interno del black metal.
Putroppo per loro però i brani del gruppo sono, a volte, tediosi perchè privi di mordente e sono anche molto poco valorizzati da una produzione che, pur non essendo malvagia, mi è sembrata poco adatta alla proposta dei norvegesi.
Il risultato è che questo "Spyhorelandet" risulta essere un lavoro pieno di zone d'ombra e di elementi poco convincenti come accade, ad esempio, per i vocalizzi spesso insopportabili.

Attenzione però a non sottovalutare alcune intuizioni di buon livello come accade soprattutto nella seconda metà del CD nella quale il duo mostra buone capacità compositive creando brani interessanti nel loro saper essere fuori dagli schemi in modo elegante e schizofrenico.
Pezzi come la tetra "Kon-Tiki Museet Brenner" o la nevrotica "Skævven" sono, infatti, esempi di come il gruppo sia in grado di esprimersi a livelli musicali di tutto rispetto.

In conclusione quindi mi sento di promuovere il gruppo con riserva sperando che nel futuro sappiano migliorarsi ulteriormente.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.