FolkentrollGià il nome di questa formazione è un forte indizio del loro percorso musicale.
"Jester of Caos"Beh... una qualche attinenza al secondo album degli In Flames ci potrebbe pure stare, anche se i Korpiklaani o Finntroll (ma non hanno fatto album con la parola Jester nel titolo) sarebbero maggiormente indicati.
LecceAzz... che fossero leccesi (con la Puglia che si conferma terra prodiga di ottime metal bands) era sicuramente ben poco prevedibile.
I
Folkentroll sono, infatti, la conferma di quando di buono l'Italia stia facendo in campo Folk & Viking Metal ed al loro primo demo offrono una discreta prova, magari ancora troppo derivativa ma gettando le basi per far di meglio in futuro.
Cinque i pezzi presentati nell'occasione, a partire da quella "Eternal Black Smoke" che inizialmente mette in mostra il growling profondo di Lorenzo Manco, mentre la componente folk prende forma solo successivamente rimanendo quasi defilata, e lo stesso vale per le successive "Empire of Empires" e "Decadence", dove sono le tastiere, che ricordano quelle dei primi Amorphis, ad andare maggiormente a caccia di
gloria.
Una terna di canzoni dove i Folkentroll danno la sensazione di prediligere un sound compatto e robusto, per quanto articolato, con le influenze folk incanalate sopratutto a livello di cori (qui comunque ancora un po' troppo ingenui), dove si fanno apprezzare il cantato di Lorenzo Manco ed il guitarwork della coppia d'asce formata da Marco Carangelo e Davide Pastore.
Ecco quindi "God of Pints" che si lancia subito in una scattante danza pagana, seguita a ruota dall'altrettanto disinvolta "Amber Tears", due canzoni che fanno però fatica a nascondere songwriting ed arrangiamenti poco scorrevoli.
Come già fatto presente, "Jester of Chaos" resta un interessante
biglietto da visita per i Folkentroll, un lavoro dal curato artwork che presenta le gioie ed i dolori tipici di un demo, dove l'intraprendenza e l'energia del gruppo si perdono in qualche ingenuità di troppo e non vengono esaltati da una registrazione, sì dignitosa ma che penalizza la resa della batteria e delle chitarre.
Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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