Romani, attivi dal 2005, gli
Hammer vantano già un album, alcuni demo ed un buon numero di concerti in Italia e all’estero. Adesso propongono il nuovo lavoro, un doppio cd registrato da studio e dal vivo. Lo stile musicale risulta chiarissimo fin dall’iniziale e grezzissima “Saturday night screaming”: hard’n’heavy sporco, cafone e spezzacollo. Particolarmente influenzato dai Motorhead e da qualsiasi band dal tiro cattivo e diretto, il trio capitolino mette insieme un diluvio di riff secchi ed essenziali, spesse linee di basso, drumming martellante ed una vera orgia di assoli chitarristici, miscela che sicuramente, specie live, può spaccare di brutto.
Purtroppo, però, dietro l’efficace facciata emergono notevoli problemi. E’ vero che il materiale è abbondante, ma sotto certi aspetti poco qualitativo. La produzione, ad esempio, risulta inferiore agli standard attuali e pur tenendo conto della volontà di ottenere un sound ruvido e abrasivo, il risultato è comunque troppo sfocato. I brani sono indubbiamente tosti nell’esecuzione, ma canonici nella costruzione. Sia lo schema che le soluzioni rimangono praticamente invariate per l’intero disco e non pare sufficiente la capacità strumentale dei singoli, più che discreta, a sopperire alla forte sensazione di idee assai derivative.
Ma se su limiti di questo tipo si può anche chiudere un occhio, l’aspetto vocale è questione davvero fondamentale. La decisione di affidare al bassista Ricchard anche il ruolo di cantante, pare tutt’altro che vincente. D’accordo che il dirty rock non prevede ugole particolarmente educate, ma qui la scelta sembra davvero un ripiego al fatto di non aver scovato l’uomo adatto. Si rischia che la voce, invece di essere un’arma in più diventi una specie di zavorra. A mio parere, sarebbe meglio lasciare al bassista il suo strumento, che utilizza bene, e riprendere la ricerca di un vero frontman con la grinta ed il carisma adatto.
Per completare il discorso, diciamo ancora che il secondo cd permette di assaporare, pur con bassa qualità sonora, l’impatto massiccio degli Hammer in concerto, dove riescono ad essere ancora più pestoni.
Tirando le somme, diciamo che questa volonterosa formazione ha delle potenzialità, ma occorre lavorare ancora parecchio.
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