Sono rimasto piacevolmente sorpreso quando ho appreso del ritorno sulle scene degli
Stranglers, un gruppo che ho sempre ammirato per il suo stile personalissimo e per la sua coerenza musicale, ma che, obiettivamente, avevo un po’ tralasciato ultimamente. “Suite XVI”, il loro ultimo album in studio, risale addirittura al 2006, e a dirla tutta pensavo perfino si fossero sciolti. Invece scopro con piacere che la earMusic, una divisione della ben più nota Edel, ha deciso di pubblicare il diciassettesimo full length della band, questo “Giants”, appunto. Inizio l’ascolto e resto leggermente spiazzato: “Another Camden afternoon”, il primo brano strumentale di tutta la loro carriera, suona molto seventies. Non gli anni settanta a cui appartengono, però, piuttosto i primi, quindi sonorità un po’ aliene al loro stile. Bastano però le prime note di “Freedom is insane” a far riemergere i veri Stranglers, col basso pulsante di J.J. Burnel a farla da padrona, grazie alle sue trame dal sapore tanto punk quanto new wave, come è nelle corde della band, tanto importante quanto le tastiere di Dave Greenfield, da sempre elemento imprescindibile del sound dei nostri… Il gruppo è in forma smagliante, il songwriting è ispirato e variegato, senza però perdere di vista la linea maestra, con deliziosi innesti rock ‘n’ roll che vanno a rafforzare le trame elettroniche e le reminescenze punk. Tutto scorre alla grande, e ha perfino dei bei picchi in brani come la titletrack, “Lowlands”, “Time was once on my side” o l’anomala “Adios (tango)”, uno strano ma riuscito mix tra new wave e tango, appunto… D’altra parte non solo da quasi quarant’anni a questa parte la formula è ampiamente collaudata (brani semplici ma originali, niente inutili tecnicismi, ma tanta passione e personalità), ma soprattutto è portata avanti da sempre dagli stessi personaggi. Infatti, eccezion fatta per Baz Warne, che comunque milita nel gruppo fin dal 2000, gli altri tre sono i componenti originali, fin dal 1974, e quando un’esperienza musicale è così cementata come nel caso degli Stranglers è inevitabile che le cose funzionino al meglio. La qualità dei loro album si è sempre mantenuta alta e costante nel corso degli anni, salvo un paio di episodi un po’ più incolore, e questo nuovo “Giants” non fa altro che confermare lo stato di grazia che ancora sta vivendo il gruppo, facendo aumentare a dismisura la voglia di andare a vederli dal vivo quando arriveranno anche qui in Italia, il prossimo Aprile, per due date, una a Firenze e una a Milano. Da segnalare, inoltre, l’edizione limitata del CD, che presenta un secondo dischetto con un concerto acustico registrato l’anno scorso durante la ‘Strangler’s fan convention”, un ulteriore regalo che la band ha deciso di fare ai fedeli fans che da quasi quarant’anni li seguono incessantemente.
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