Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:52 min.
Etichetta:Relapse Records

Tracklist

  1. ABODEMENT
  2. WHERE ANGELS GO DEMONS FOLLOW
  3. BODILESS SLEEPER
  4. THE EVANGELIST
  5. SERVITUDE OF SOULS
  6. DEUS AVERTAT
  7. SPIRITUAL DECEPTION
  8. NO LIGHT SPARED
  9. APPARITION

Line up

  • Erlend Caspersen: Bass
  • Henrik Schönström: Drums
  • Christian Münzner: Guitars
  • Jonas Bryssling: Guitars
  • Dennis Röndum: Vocals

Voto medio utenti

Esiste la possibilità che. presi fra le attese uscite dei lavori dei grossi calibri come, ad esempio Cannibal Corpse, Asphyx e Napalm Death, la pubblicazione del nuovo album dei tecnici deathster svedesi Spawn of Possession possa passare in sordina e non ricevere le attenzioni che merita.
E sarebbe un autentico peccato ve lo assicuro. Già dall’intro “Abodement” si intuisce l’intricato labirinto musicale che ci attende per i successivi cinquantadue minuti di ascolto. Un percorso costruito da continui cambi di tempo, di sfoggio di tecnica al servizio della struttura dei brani e di atmosfere allucinate che fa apparire molte delle band etichettate come death metal tecniche come strimpellatori da piazza alle prime armi.
Certo, molti storceranno il naso innanzi alla cascata continua di riff ed alla furia iper-controllata che “Incurso” trasmette, accusando i Nostri di essere troppo prolissi e di suonare più per il piacere di ascoltarsi che per una audience affamata di sangue e accoltellamenti assortiti.
Punto di vista condivisibile e supportato da tesi valide. Ma è altrettanto vero che senza band come gli Spawn of Possession certi territori rimarrebbero inesplorati, e saremmo destinati esclusivamente ad lavori che meritano ascolti passivi e distratti e che, altrettanto rapidamente, esauriscono l’interesse di chi investe tempo e soldi.
“The evangelist” e “Apparition”, a dispetto della loro lunghezza, risultano molto accattivanti perché più “sperimentali” se paragonate al resto della produzione, sempre molto alta. contenuta nel cd.
Se siete fra coloro che vogliono esser stimolati mentalmente oltre che fisicamente, “Incurso” fa per voi e non dubito che arriverete a considerarlo uno dei migliori lavori mai usciti del genere. Se invece appartenete alla schiera dei fan del Grand-Guignol…provate a resistere all’ascolto di più di tre canzoni. Potrebbero aprirsi nuove prospettive.

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 22 mar 2012 alle 05:20

L'album è sicuramente buono e nn si discosta molto da quanto fatto dalla band stessa in precedenza. "Incurso" è prodotto meglio rispetto al passato e cio' permette di apprezzare ancora meglio l'arzigogolata proposta musicale, detto cio' nn penso ke la band riuscirà ad uscire dal ristrettissimo circolo degli amanti di tali sonorità...

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