I tedeschi
Lay Down Rotten giungono con questo nuovo
"Mask Of Malice" alla lora sesta prova in studio, la terza per la potente
Metal Blade. Non conoscevo, se non di nome, la band guidata dal cantante
Jost Kleinert, pertanto non avevo la minima idea di quale sarebbe potuta essere la poposta musicale di questi ragazzi; tuttavia è stato sufficiente ascoltare il riff iniziale di "Death-Chain" per capire dove l'intero disco sarebbe andato a parare: i Lay Down Rotten infatti hanno fatto del death metal quadrato, compatto e potente la loro bandiera, dal quale traspare anche una vena melodica certamente non ruffiana ma capace di dare maggior appeal ai brani e rendendoli così anche fruibili persino ad un pubblico solitamente non dentro il genere. Insomma, questi tedeschi ci propongono una versione moderna del death metal, stando bene attenti a non cedere ai richiami del carrozzone core che per molti è una tentazione e un miraggio di maggiore esposizione a livello di pubblico. Volendo dare qualche punto di riferimento direi che durante l'ascolto di "Mask Of Malice" mi sono tornati in mente i
Kataklsym di Maurizio Iacono, anche se va comunque sottolineato come I lAy Down Rotten non siano loro cloni. Le canzoni si rivelano mediamente efficaci e inducono ad un headbanging cadenzato, anche se va segnalata l'assenza sostanziale di brani che sappiano elevarsi dalla media, eccezion fatta per la titletrack che si ritaglia un posto d'onore in tracklist: merito di un gusto melodico mai troppo invadente ed azzeccato, oltre che a uno stacco scavezzacollo verso metà pezzo.
Il nuovo Lay Down Rotten si rivela essere quindi un disco discreto, che come detto non presenta particolari picchi nè crolli verticali. Il suo ascolto scorre senza problemi ma dubitiamo che "Mask Of Malice" possa avere una certa longevità, finendo ben presto per essere dimenticato. Dedicato solo agli amanti del death metal più "annacquato" e non eccessivamente estremo.
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