Indubbiamente la Musica Classica e quella Hard & Heavy, pur seguendo percorsi musicali ben distanti tra di loro, hanno più volte incrociato le proprie strade.
Pescando un po' a caso, in campo Hard Rock troviamo il caso dei Deep Purple di "Concerto for Group and Orchestra", mentre in territori più Heavy, i Rage di "Lingua Mortis" e
molto dopo i Metallica con "S&M", oppure degli Apocalyptica o di un Yngwie Malmsteen che sull'opera di Vivaldi, Bach e Paganini etc…, ha costruito la propria carriera, per non parlare poi di tutti quei gruppi che per intro, break ed interludi vari hanno spesso e volentieri pescato a piene mani dalla Musica Classica.
Tutto questo preambolo per introdurre il secondo album di
Cristiano Filippini, "Flames of Passion" che, come il suo predecessore, rivela un'anima votata a partiture classiche e completamente strumentale, per quella che si può tranquillamente definire la colonna sonora di un viaggio nella storia passata.
Se "The First Crusade" era, e lo dice già il titolo, ambientata ai tempi della Prima Crociata in Terra Santa ed incentrata sulle imprese del cavaliere Cristoforo Falconi, per "Flames of Passion" si toccano invece le tragiche ed infami vicende dell'inquisizione cattolica.
Un momento storico che viene affrontato in dodici momenti sinfonici ed orchestrali, che non potendo valere del cantato, ci
raccontano questa storia con i cambi di tempo, passaggi tragici, evocativi e maestosi, con il pathos del pianoforte e le impennate sottolineate dai timpani.
Il tutto realizzato e portato a termine con passione e cognizione di causa da Cristiano Filippini da Pesaro, città natale di Gioacchino Rossini, l'autore de "Il barbiere di Siviglia" e del "Guillaume Tell" al quale è stato intitolato proprio il conservatorio nel quale Filippini ha studiato composizione, per un'ulteriore crescita musicale che si affianca a quella iniziale di chitarrista in campo Hard e Heavy Metal.
Da segnalare infine anche la bella copertina, realizzata come quella del suo predecessore, dal bravo e ben conosciuto J.P. Fournier (Edguy, Avantasia, Gaia Epicus), ma resta sopratutto da ricordare l'unicità della proposta di Cristiano Filippini nello scenario musicale odierno e restare in attesa di vedere quali pieghe prenderà.
Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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