I metallers d’oltreoceano
A Sound of Thunder, a distanza di un anno da Metal Renaissance, autoprodotto, si ripresentano con
Out of the Darkness; questa volta sotto il marchio Nightmare Records: come era prevedibile hanno finalmente trovato qualcuno che credesse nel loro operato. Dal titolo dell’album non troppo ricercato sembrava non ci fosse da aspettarsi nulla di eclatante e invece arriva la sorpresa. Out of the darkness, l’uscita dalle tenebre dell’anonimato e il veder finalmente le luci della ribalta o meglio iniziare a brillare di luce propria vedendosi riconoscere i propri meriti. Di sicuro il riferimento è questo, tanto da dedicarsi un pezzo (anche due, visto che ne incontriamo anche uno che porta il nome della band) e un intero album. Un’opportuna autocelebrazione!
Fulcro di questa formazione è la voce di
Nina Osegueda, potente, poliedrica e autorevole, capace di imporsi anche all’interno di un ambiente musicale denso, ma non aspettatevi eccessivi tecnicismi, colorature o acuti da “tre tagli in gola” (dico nelle note!) tipico di molte women in metal. Se escludiamo infatti
“This too shall pass”, dove assume la dovuta dolcezza raccogliendo l’invito dei violini e del testo, urtiamo con un’interpretazione maschia e decisa. Un esempio tra tutti:
“Kill that bitch” (da non ascoltare se avete litigato con la vostra lei, se invece siete voi questa lei potrebbe darvi la giusta carica!)
L’intelaiatura dell’album è squisitamente heavy con l’inserimento di alcuni tenui elementi gothic, power e prog e qualche passaggio acustico o lento. In alcune tracce si ha l’impressione che si voglia spaziare su altre sfumature, su altri generi ma è appunto un’impressione e dura pure poco. Siamo lì, heavy metal e su questo non si discute. Merito è soprattutto delle chitarre capaci di offrirci riff robusti trovandosi spesso alle prese con lunghi solos alla maniera di molti dai nomi importanti, mossa resa possibile anche della durata dei brani in maggioranza oltre i cinque minuti (si superano anche gli otto); ottima anche la ritmica e la scelta degli effetti di stampo classico. Pezzo dopo pezzo quest’album scorre con fluidità ponendo in risalto il carattere di questa band e in particolare di Nina, mettendo in scena aggressività e irruenza. Evito di riportare altri esempi proprio per non sminuire questo lavoro che va ascoltato nella sua interezza per essere apprezzato appieno.
Un album, e più in definitiva una band, che andrà ben oltre le aspettative di molti, che ha come punto di forza lo strano risultato di aver creato una forte identità senza aver reinventato nulla, senza nemmeno voler reinventare nulla. E a pensarci bene a volte anche questo può considerarsi una vera innovazione.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?