Con questo album ci troviamo di fronte a un nuovo capitolo, il quinto se consideriamo soltanto i full-lenght, della carriera multiforme del progetto Valkiria -quindi del polistrumentista Valkus- iniziata nel 1996; nel suo curriculum ci spostiamo dalle prime realizzazioni puramente black metal sino ad arrivare a un doom metal accortamente sfumato con elementi gothic.
Nel tempo Valkus -per ovvi motivi- ha collaborato con musicisti, adesso nella formazione si è aggiunto stabilmente Mike e inoltre troviamo la partecipazione di Giuseppe Orlando, batterista dei Novembre.
Come potete immaginare già dal titolo il tema di questo nuovo concept è il giorno, o meglio l’intera giornata sviscerata in tutte le sue fasi; semplificata al massimo la tracklist che si limita a indicare in quale momento ci troviamo. Suoni distorti ci accompagnano già dal risveglio e non ci lasceranno per tutta la durata di questa composizione realizzata su atmosfere cupe, malinconiche e squarciate da una voce ruvida e graffiante tipicamente death. La batteria di Orlando funge quasi da lancetta che scandisce gli attimi, lenti o accelerati, quasi a interpretare la reale percezione che si può avere nei differenti momenti, mentre voce e chitarra costruiscono l’ambiente intorno all’ascoltatore; lo sfondo è rappresentato da un’angoscia quasi impercettibile alle prime battute che però aumenta rapidamente per raggiungere l’apice in “Afternoon”. Con “Sunset” troviamo quasi uno sfogo, un ultimo ruggito prima del calar delle tenebre che ci ridonano un’anomala calma riottenuta.
Come ogni buon concept, ma ancor di più in questo lavoro, evitate lo skip o rovinereste le intenzioni di Valkus, e magari ascoltatelo più volte di seguito per apprezzare maggiormente la ciclicità cercata e trovata.

“Here the day comes” è un po’ quello che ci presenta già l’artwork: una bella interpretazione, capace di rappresentare il soggetto alla stregua di una realizzazione grafica. Un dipinto, una sequenza di immagini codificate in musica!