A volte, il nostro ‘lavoro’ è davvero difficile.
Capita a volte, come oggi, che il recensore di turno si trovi ad affrontare un greatest hits dei
Royal Hunt, band capitanata dal virtuoso danese/russo Andre Andersen, da poco tornata agli onori della cronaca per il rientro nei ranghi del fenomenale singer D.C. Cooper e per la pubblicazione di un nuovo album, il bellissimo “
Show Me How to Live”. Capita che al recensore suddetto l’idea stessa di greatest hits suoni oggi anacronistica, per la facile reperibilità delle songs, almeno per l’ascolto e la fruizione, sebbene, come conferma la Scarlet, i primi albums della band, diciamo l’era pre-D.C., siano ad oggi di difficile reperimento. Capita poi che i brani scelti, in alcuni casi, non siano affatto quelli che il sottoscritto avrebbe messo in un Best Of, ma potrai mai fare una raccolta con 10 pezzi, tratti da 5 albums, che possano soddisfare od essere esemplificativi della carriera di una band in costante cambiamento di line-up? Capita infine che, tra i
selling points evidenziati dalla label, ci sia la presenza di una ‘
limited digipack edition’ con un artwork esclusivo… E grazie, ma se io ho accesso solo a files in streaming, come posso giudicare la confezione? Sulla fiducia???
E questo è, praticamente, quanto. “
Heart of the City (Best Of 1992-1999)” è per chi scrive un disco inutile per i fans accaniti, quanto per i nuovi adepti, a cui consiglio di gran lunga di far proprio il live “
1996”, in cui tutti i brani qui presenti (escluse le ultime due tracce, peraltro a mio avviso decisamente trascurabili) sono eseguiti dal vivo, in maniera superba, e con D.C. al microfono. Per stavolta ve la cavate con un SV…
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