Copertina 8

Info

Demo
Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2002
Durata:18 min.

Tracklist

  1. THE KING'S AMULET
  2. A VISION IN STARLIGHT
  3. DECEIVER
  4. PRELUDE TO INFINITY
  5. TWILIGHT FOR THE GODS

Line up

  • Roberto "Drake" Borrelli: vocal
  • Fabio "Lord BlackCat" Allegretto: guitars
  • Maurizio "Lyon" Leone: bass
  • Luca Calò: guitars
  • Diego Romagnoli: drums

Voto medio utenti

And Justice for All!!!

Ecco che, una volta tanto, viene fatta giustizia.
Conservo con affetto la copia del Mini LP "Gunfire" (in rigoroso ordine alfabetico: tra "Rock You to Hell" dei Grim Reaper e "Appetite for Destruction" dei Guns'n Roses) e non ho mai rimosso la sensazione di essermi trovato di fronte ad un gruppo davvero in grado di dire la sua. Invece le cose non girarono per il verso giusto, credo che i tempi non fossero erano adatti, ed i Gunfire sono finiti nell'oblio, per anni... sino a pochi mesi fa. "The Fire Still Burns" presenta praticamente la stessa copertina di quel "Gunfire" ma non riprende nessuno dei 5 brani inclusi, che erano: "Hard Steel", "Thunder of War", "Gunfire" e "Wings of Death". Tuttavia le 3 canzoni, più 2 brevi intro, che compongono questo recentissimo demo e che rappresentano il ritorno in attività dei Gunfire, non è che poi siano proprio così nuove. Furono infatti, scritte già nel 1985 per quello che ci si aspettava dovesse essere il seguito di "Gunfire", un fatidico album che sarebbe dovuto uscire per la Carrere. Sarebbe, appunto. Ne è dovuta passare di acqua sotto i ponti (e pure sopra viste le varie alluvioni che hanno spazzato la penisola!), ma la fede è fede ed ora i Gunfire si sono rimessi assieme, con tre quarti della formazione originale: Roberto Borrelli, Fabio Allegretto, Maurizio Leone, manca solo Rob Gothar che è stato sostituito alla batteria da Diego Romagnoli. In più c'è da registrare l'ingresso di un secondo chitarrista, nella persona di Luca Calò. Il Metal suonato dei Gunfire è sempre ed ancora di quello epico, potente (e sta lì a dimostrarlo l'opening "The King's Amulet"), ed in effetti non sono mai mancati paragoni ai Manowar, anche se (è bene ricordarlo!) non tanto a quelli attuali, piuttosto a quelli dei primi 4 album, tra "Battle Hymns" e "Sign of the Hammer". Sono poi facilmente evidenti le influenze alla NWOBHM ed al classico Heavy Metal. Ad esempio "Deceiver" e "Twilight for the Gods" mi fanno rispettivamente pensare ai Saxon, sopratutto all'altezza del refrain, ed ai Maiden, per le trame dei chitarristi. Paragoni inevitabili, ciononostante i Gunfire hanno una loro identità ben definita, e sono facilmente riconoscibili come quello stesso gruppo che incise le proprie prime canzoni ben 17 anni fa. Anche la produzione è più allineata a sonorità d'annata, calda e non troppo pulita, ma è efficacissima per questi brani. Speriamo che la giustizia ora completi il suo corso... che la fortuna ci metta uno zampino... e che così i Gunfire riescano finalmente ad incidere 'sto dannato album!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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