Dopo i due ottimi demo
"An Eternal Memory" e
"Forget Every Sunrise", i romani
Lahmia esordiscono con il loro primo album
"Into the Abyss" grazie alla
Bakerteam Records che ha creduto, saggiamente, in questi ragazzi autori di un lavoro davvero convincente che niente ha da invidiare alle produzioni nord europee.
Parlo di nord dal momento che i
Lahmia sono interpreti, raffinati, di un death metal melodico di chiara matrice svedese che molto deve agli insegnamenti dei maestri
Dark Tranquillity dai quali i nostri traggono il gusto per la melodia e l'accelerazione vincente e la capacità di saper scrivere brani duri ma orrecchiabili al tempo stesso.
L'opera del gruppo capitolino non si limita però a seguire gli insegnamenti del gruppo svedese tanto che
"Into the Abyss" riesce ad amalgamare elementi provenienti da ambiti diversi come il gothic, l'heavy classico e l'epic che concorrono tutti a definire i tratti di una proposta che vive di luce propria e non solo riflessa.
"Into the Abyss" è un album suonato e prodotto benissimo, con uno spiccato gusto melodico che sa, sapientemente, unire momenti in cui le chitarre sono taglienti come rasoi ad altri in cui è l'atmosfera, delicata ed elegante (la bellissima
"My Crown"), ad ergersi protagonista.
Quello che colpisce maggiormente del disco è il suo sapere incanalare influenze anche molto distanti all'interno di un fiume che scorre ora impetuoso ora calmo senza che se ne perdano i riflessi delle acque ed i profumi dei suoi mulinelli.
"Into the Abyss" è un lavoro duro, melodico, a tratti gotico e doomeggiante, vicino a certi
My Dying Bride, che se ascoltato con attenzione si rivelerà una perla di assoluto valore la cui luce splende attraverso un prisma cangiante di colori che sapranno affascinarvi.
Non lasciateveli sfuggire.
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