Sarà pure entrato nel mio lettore con un po' di ritardo sulla tabella di marcia, ma dopo è stato davvero difficile farlo uscire.
No, nessun problema meccanico... ma solo
metallico: semplicemente la constatazione di trovarsi di fronte ad un'ottima proposta, variegata, non pretenziosa ed allo stesso tempo affascinante e coinvolgente.
"Inabisso" è il secondo album per gli
Eva Can't, formazione proveniente da Bologna, dopo l'esordio "L'Enigma delle Ombre".
Già nello scorrere i titoli delle sei canzoni che ne fanno parte, risulta evidente la scelta di cantare in italiano, un'opzione che personalmente ho sempre supportato e che qui viene sviluppata nel migliore dei modi, rivelandosi un vero valore aggiunto, anche nel suo affrontare un originale concept incentrato sulla loro città di origine.
Ma non è certo l'unico aspetto vincente, tutto il background musicale degli Eva Can't viene messo a fuoco nei tre quarti d'ora dell'album, con soluzioni Epic, Black ed Heavy Metal, ma pure Rock (certi passaggi, come nel break rallentato di "Fuoco alle Effigi", possono ricordare i vecchi Diaframma ma anche i Nomadi più recenti) e con spunti strumentali Classici e Jazz, che si alternano, si sovrappongono e si fondono tra loro, pur sempre in maniera fluida e mai forzata, grazie ad un curato e riuscito songwriting e all'impegno speso negli arrangiamenti.
Se la registrazione ha poco da invidiare ad uscite più blasonate, le prestazioni individuali sotto esemplari, sia quelle messe in campo dalla sezione ritmica composta da Andrea Maurizzi e Diego Molina, sia quelle dei chitarristi Luigi Iacovitti e Simone Lanzoni, con quest'ultimo che si merita anche la
lode per la sua prova al microfono.
Per quanto tutte e cinque le canzoni (già, "Vespri del Silenzio" è solo un breve strumentale) si equivalgano, credo di non sbagliare nell'indicare "La Divergenza degli Oceani" come l'episodio che meglio riassume quanto ho sopra riportato: una cavalcata Heavy che non ha remore nel dover convivere con momenti tipicamente Progressive, ma nemmeno con la tromba dell'ospite Luca Piazzi.
Da sottolineare, infine, come per "Inabisso" (ma pure per il precedente "L'Enigma delle Ombre") la distribuzione sia quella libera delle licenze Creative Commons, ed entrambi i lavori siano liberamente scaricabili dal loro sito e da quello della loro label, la Blood Red Box Netlabel.
L'unico appunto che mi permetto quindi a questi ragazzi è la scelta del nome che hanno adottato per la loro band, un gioco di parole sull'affascinante compagna di Diabolik che tuttavia potrebbe creare dei fraintendimenti sulla serietà della loro proposta musicale.
Per il resto promossi a pieni voti.
Siamo parte del vuoto e nel vuoto torneremo in parte
Tutto il resto è una storia, una tela tessuta ad arte.
Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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