Nuovo atto per i
The Wretched End, band che vede tra le sue file personaggi che già tanto hanno dimostrato in altri contesti dell’extreme metal nordeuropeo. Inquadrarli in un solo genere è impossibile visto questa loro seconda impresa è un vero calderone fumante in cui convergono diversi elementi musicali: c’è molto death metal ma anche tanto black ed entrambi si aggrovigliano su una ruvida struttura thrash intaccandola, deformandola continuamente, rendendola continuamente cangiante all’orecchio dell’ascoltatore. Riusciamo anche a trovare qualche (raro) passaggio lievemente più armonioso che brucia velocemente elevandosi per pochi istanti dal contesto di calci nel di dietro che subito riprende il sopravvento.
Di sicuro siamo nelle condizioni di poter considerare quest’album e i musicisti che lo hanno realizzato come fautori di un metal estremo molto ricercato, direi troppo se scendiamo ad analizzare ogni singolo dettaglio, realizzato però in maniera eccellente evitando spiacevoli sorprese. Nonostante questa premessa non aspettatevi nulla di pioneristico dall’ascolto di
Inroads, troverete invece davvero tanta qualità espressa sfacciatamente, tanta tecnica e tanta esperienza. Riff spigolosi, batteria in fuori giri e una voce graffiante che vien fuori da un ugola anch’essa graffiata sono i pilastri di quest’album dai toni distruttivi, cupi e minacciosi come un esercito di note falcianti che marcia inarrestabile al calar delle tenebre. Un’apocalisse di suoni che sottolineano un songwriting anch’esso eterogeneo come è giusto che sia visti i molteplici campi musicali toccati. Sono quasi sicuro che da questo disco emergeranno pezzi come
“Fear Propaganda” e
“Throne Renowned of Old” per le caratteriste più classiche che presentano ma mi sento di segnalarvi due tracce che a mio giudizio meglio sintetizzano Inroads:
“Death by Nature” e
“Cold Iron Soul” dove si intravede una vena sperimentale maggiormente accentata.
Probabilmente non è un must e temo nemmeno lo diventerà, ma
Inroads è un album che va ascoltato e sarà di sicuro apprezzato per il talento espresso, per l’ottima produzione che riesce a evidenziare ogni singola nota di quest’opera e per la personalità di questa formazione.
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