Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:54 min.
Etichetta:Nightmare Records

Tracklist

  1. ANHEDONIA
  2. WITHOUT RED HANDS
  3. THROUGH THE MADNESS
  4. MACHINE
  5. ACTS OF REPARATION
  6. FEAR OF THE UNKNOWN
  7. BLACK CIRCLES
  8. PROVERB LE JAME
  9. WHERE THE DEAD GROW
  10. EGOSTATIC
  11. EVER ENHANCING II

Line up

  • Dean Wells: Guitars, Backing Vocals
  • Brett Rerekura: Vocals
  • Mathew Dawson: Guitars
  • Tijon Lolis: Bass
  • Julian Percy: Drums

Voto medio utenti

Ehi gente, fate un fischio all'amico Portnoy, gli ho trovato una nuova band! E stavolta è proprio quella adatta a lui, non c'è niente da fare. I Teramaze infatti, band proveniente dalla lontana Australia, è quanto di meglio il nostro prezzemolino preferito potrebbe chiedere.

Perchè? Semplice semplice, pure troppo. I Teramaze sono il perfetto incrocio tra il prog dei Dream Theater e quel sound -core che il buon Mike sembra apprezzare così tanto, a partire dalla sua sortita con gli Avenged Sevenfold in avanti.
Gli australiani, capitanati dall'ottima ugola di Brett Rerekura, a tratti il James LaBrie dei suoi episodi solisti, a tratti il Matt Heafy meno incazzato, comprendono nel loro sound elementi cari a entrambi i generi sopracitati, riuscendo a tirar fuori un qualcosa di particolarmente originale e d'impatto, assestando il risultato su livelli tecnici davvero eccellenti, oltre ad un songwriting consolidato da ormai 20 anni di esperienze sulle scene internazionali, con alterne fortune.
I Teramaze nascono infatti nel lontano 1993 ma riescono a sfornare solo un paio di dischi, finché nel 1998 non decidono di prendersi una pausa lunga 10 anni, mandare alle stampe un'antologia dei loro successi (scelta quantomeno strana, dati i soli 2 album editi..) e ritornare in pista con più voglia che mai.
Il risultato di questi 4 anni di lavoro, funestati tra l'altro dalla morte del batterista Julian Percy, che ha scritto e interpretato però tutte le tracce dell'album, è questo "Anhedonia", parola di origine greca che sta a descrivere una situazione di anticamera alla depressione, in cui il soggetto non riesce più a provare piacere in nessun tipo di azione quotidiana, dal mangiare al dormire fino alla totale inadempienza a livello sessuale.
E i testi sono adeguatamente adatti a perseguire il significato del titolo dell'album, incentrandosi più o meno nella loro totalità sulle problematiche proprie dell'essere umano. I Teramaze però, grazie soprattutto alla loro musica, cercano di distruggere questi problemi, mostrandoci una realtà ben diversa da quella prospettata in alcune tracce.
Voglia di fare, voglia di rinascere, voglia di sconfiggere la morte che li ha toccati così da vicino. Tutto questo riversato in quasi un'ora di ottima musica, in cui Dream Theater e Trivium fanno a pugni senza offrire un vincitore, se non ai punti.

E il vincitore in questo caso sono proprio i Teramaze, che dopo quasi 20 anni escono dall'anonimato grazie alla lungimirante Nightmare Records e ci regalano una piccola perla di prog, incazzato a dovere. Dategli una chance, se lo meritano.

Quoth the Raven, Nevermore..


Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.