Envy - All The Footprints You’ve Ever Left...

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2004
Durata:50 min.
Etichetta:Rock Action Records

Tracklist

  1. ZERO
  2. FAREWELL TO WORDS
  3. LIES AND RELEASE FROM SILENCE
  4. LEFT HAND
  5. A CRADLE OF ARGUMENTS AND ANXIOUSNESS
  6. MYSTERY AND PEACE
  7. INVISIBLE THREAD
  8. THE SPIRAL MANIPULATION
  9. A CAGE IT FALLS INTO
  10. THE LIGHT OF MY FOOTPRINTS
  11. YOUR SHOES AND THE WORLD TO COME

Line up

  • Tetsu Fukagawa: vocals
  • Tobich: guitars
  • Nobu: guitars
  • Nakagawa: bass
  • Dairoku: drums

Voto medio utenti

Gli Envy sono giapponesi e presumo questo sia il loro primo album. Questo album dal titolo lunghissimo è un coacervo di vetriolico hardcore sparato a mille, brutale ed intenso. La peculiarità, ed insieme la cosa più bella, di questo disco è pero la capacità della band di alternare il granitico "wall of sound" a delicate ed introspettive melodie, creando un contrasto di rara e poetica bellezza. Come se i Converge incontrassero i Verdena (non so perchè, ma la melodia degli Envy me li ricorda moltissimo). Molto buona è la prova del singer che si lacera le corde vocali, in una prova che lascia intravedere la voglia di metterci l'anima, la stessa anima che tutta la band riversa nei solchi di questo disco. Un disco che non dice nulla di nuovo, ma genuino, spontaneo, "emozionale", intenso. E' straordinario come in questa band riescano a convivere le due anime, una brutale e l'altra emozionale, e a fondersi in maniera così affascinante. Che i giapponesi fossero un popolo estremo, nel bene come nel male, era risaputo, ma non li sospettavo capaci di certe architetture così ricche di pathos. Le lyrics sono cantate in parte in inglese e in parte in giapponese, un tocco che aggiunge fascino al tutto. Invito gli amanti di queste sonorità ad avvicinarsi a questa band, una band capace di lunghi arpeggi acustici ricchi di "sorrow & sadness" e l'attimo dopo di lacerarti i nervi e lasciarti a terra sanguinante. La conclusiva "Your Shoes And The World To Come" è una delle song più belle che ho sentito quest'anno, una cascata di rumore, di suono e dissonanze, di note ricche di pathos ed emozione ed una sfuriata che al suo acme vi farà gridare pietà, pietà per il vostro dolore ed i vostri nervi scossi. Hail to Japan!
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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