Stando alle parole del compositore spagnolo
Mario Durantez, l’uomo dietro il progetto
Suverana, il qui presente disco di debutto, “
Vanguard”, fa riferimento alla tragedia spagnola, alla melanconia. Un disco che segna, sulle pagine di metal.it, l’inizio della collaborazione con l’etichetta polacca
Rage In Eden Records.
Tornando al disco ci troviamo di fronte a musica essenzialmente strumentale, se si eccettua qualche coro, che fa riferimento all’universo neofolk, con inserti di musica marziale e neoclassicismo sinfonico.
“
Vanguard” vive di umori e non può prescindere, come tutta la musica appartenente a questo genere, dall’ideologia di fondo che la permea. Qui si esplora il lato oscuro della musica, quella colta e decadente di un manipolo di musicisti/intellettuali che rivisitano i miti dell’Europa del ‘900, tra concetti come nazionalismo, tradizionalismo e spiritualismo.
I pezzi più suggestivi sono l’epica “
XII Viacrucis”, la potente title-track, la disturbante e marziale “
Terror Urbi”, la sinistra e terrificante “
Kutt”. Non mancano episodi più variegati, come “
Helligkeit” in cui angelici (o demoniaci) cori femminili la fanno da padrone.
Tuttavia la brevità delle canzoni e la loro eterogeneità danno a volte un senso di incompiuto e di frammentario.
Pare evidente che questo tipo di composizioni possano risultare aliene all’ascoltatore medio, dal momento che di heavy metal qui non ce n’è manco l’ombra. Eppure lo spirito di chi compone questa musica è lo stesso, condividendone l’approccio intelletual-filosofico.
Detto questo consiglio solamente a chi è già addentro questo tipo di musica di avvicinarsi al progetto
Suverana, progetto che in definitiva, pur risultando buono, non riesce a tradurre pienamente in musica il suo sostrato spirituale, non bastando mettere l’umlaut nel moniker (qui omesso per ragioni di grafica) per vivificare lo spirito dell’Europa nazione.
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