Una cosa la possiamo dire da subito, senza troppi preamboli: a livello pubblicitario i
Teodasia hanno vinto. Il loro canale Youtube è seguitissimo, il loro disco è stato adeguatamente promozionato su tutti i principali portali italiani e la notevole fattura del loro prodotto, dal bellissimo booklet alla produzione cristallina, è sotto gli occhi di tutti. Con un "contorno" simile, la sostanza sarà allo stesso livello?
E la sostanza, trattandosi di un cd musicale, è ovviamente la musica. E la musica dei Teodasia è senza dubbio degna di nota, seppur di difficile collocazione a livello di genere proposto: elementi power e sinfonici in misura maggiore, uniti a tendenze rock e quasi pop, il tutto poggiato sulla melodica voce della bella e brava
Priscilla Fiazza, che si distingue dal marasma delle voci sinfoniche per l'uso di tonalità più basse e calde.
Belli, bravi, bis?
Ecco, il problema, se di problema è lecito parlare, è proprio questo: "
Upwards" non fa venire voglia del bis, non fa urlare a Paganini di ripetere. Intendiamoci, l'ascolto del disco è davvero piacevole e scorre senza particolari intoppi, presentando soluzioni fresche e mai troppo riciclate, errore in cui era facilissimo cadere dato il genere proposto, dimostrando che i Teodasia hanno senza dubbio un bagaglio tecnico e compositivo di alto livello. Il fatto è che tutta questa bravura, a mio (im)modesto parere, non viene adeguatamente mostrata e il risultato sono 12 canzoni (11 più un'intro, per la precisione) di buon livello ma che non fanno venire più di tanto la voglia di concedergli un secondo ascolto, se non in sporadici casi quali la sinfonica "
Revelations", la successiva "
Lost Worlds of Forgiveness", che vede come ospite
Fabio Lione dei Rhapsody, e l'ariosa
"Clarion Call", nella quale la cristallina voce di Priscilla la fa da assoluta padrona.
Il difetto maggiore delle canzoni di questo disco è la sensazione di eccessiva artificiosità, quasi mancasse un po' la voglia di osare, soprattutto nel lavoro di
Fabio Compagno alla chitarra, che troppo spesso latita. Dove sono gli assoli, ad esempio? Si contano davvero sulla dita di una mano, ed è un vero peccato dato che quando ci è permesso ascoltarli ("
A Powerful Life") risultano davvero di ottima fattura.
In conclusione abbiamo a che fare con un album sicuramente curato e ben realizzato anche a livello musicale, che non fa però il paio con quel contorno di cui sopra, che lasciava sperare sicuramente in qualcosa di decisamente migliore e sopra le righe. Ma ricordiamoci che "
Upwards" è pur sempre un disco d'esordio, di conseguenza in quanto tale non possiamo che attendere un ritorno alla grandissima per i
Teodasia, con la sincera speranza che quel talento espresso solo parzialmente possa manifestarsi in tutta la sua grandiosità.
Quoth the Raven, Nevermore..
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