I
Clairvoyants danno finalmente un seguito all'album d'esordio, "Word to the Wise" (2009), e nel farlo non solo riescono nuovamente ad evitare la trappola di lasciar trasparire evidenti influenze maideniane,
(già… quando antepongono al nome l'articolo "The", i Clairvoyants sono una delle più quotate tribute bands degli Iron Maiden), ma fanno ulteriori ed evidenti passi avanti, sia sotto il profilo della personalità sia per quanto riguarda la capacità di creare e suonare ottime canzoni.
Su "The Shape of Things to Come", infatti, troviamo undici episodi che li vedono spingersi verso soluzioni più Hard Rock che rimandano apertamente alla scena scandinava e germanica (Jorn Lande, Scorpions, Pagan's Mind, Edguy) anche se poi alcune melodie, sopratutto vocali, riecheggiano addirittura il miglior Harry Conklin (come avviene, ad esempio, nel corso di "Prometheus") ed i suoi Jag Panzer, un gruppo che peraltro già rimpiangiamo!
Ma, giusto per togliere subito qualunque dubbio, le coordinate musicali di "The Shape of Things to Come" non si incrociano certo con lo US Power Metal tipico della formazione del Colorado, e puntano decisamente sul groove di un Hard & Heavy che, grazie anche ad un Gabriele Bernasconi davvero sorprendente, sa essere suadente ed allo stesso tempo ruvido e graffiante.
L'alternanza di brani più robusti e pulsanti, come l'opener "No Need to Surrender", "The Only Way Out Is Through" o la scattante e
rocker "To Heaven and Back", si alterano con altri maggiormente melodici, ben rappresentati da "Just the Same Story" e "Sinner’s Tale", tuttavia non mancano episodi in cui le due anime finiscono per convivere e si fondono una nell'altra, su tutte "I Don’t Believe Their Lies", "Just the Same Story" e la conclusiva "Horizon Calling", che nei suoi otto minuti mette in mostra il meglio di questi cinque musicisti.
Infatti, i Clairvoyants sono ormai un gruppo affiatato e rodato da una insistita attività live, e si presentano all'appello senza alcuna
novità rispetto al precedente album, oltre al già citato Bernasconi ritroviamo i due chitarristi Luca Princiotta (fattosi apprezzare anche al fianco di Blaze, Doro o Sons of Seasons) e Marco Demartini, il bassista Paolo Turcatti ed il batterista Manuel Pisano.
No Need to Surrender...
In Time You Will See...
E tutti gli sforzi profusi negli anni stanno portando ai Clairvoyants i risultati sperati e meritati.
Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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