Copertina 7

Info

Anno di uscita:2012
Durata:31 min.
Etichetta:Sounday

Tracklist

  1. FILL ME
  2. TAKE HIM AWAY
  3. IGNORANT GIRL
  4. PITIFUL WORLD
  5. MYSTERY
  6. SLEEP
  7. SUSANNA
  8. CHOICE AND CONSEQUENCE

Line up

  • Marco Yammine: vocals, guitar, keyboards
  • Davy Coutouly: guitar
  • Michal Zychowicz: bass
  • Olivier Verger: drums

Voto medio utenti

Questa formazione è nata nel gennaio 2011 ma in realtà prosegue il lavoro dei Thethereal, dai quali ha ereditato buona parte del materiale che oggi costituisce il repertorio degli Sleeping Empire. Una band cosmopolita, se pensiamo che il presente esordio discografico è stato prodotto e registrato a Roma, attuale residenza della band, mixato a Parigi e masterizzato nei famosi Abbey Studios di Londra.
L’orizzonte molto ampio del quartetto si riflette anche nella sua proposta artistica: un rock d’atmosfera elegante e sofisticato, a tratti contaminato da vibrazioni mediterranee che giungono addirittura ai profumi mediorientali. Tracce musicali ricavate dal contatto diretto con realtà culturali di altri paesi, vista l’attività di volontariato svolta dai componenti del gruppo e dalle loro famiglie. Non sorprende quindi che i testi delle canzoni parlino di sfruttamento dei popoli, rifiuto di guerra e militarismo, povertà individuale e collettiva, ma anche di questioni legate ai tormenti personali.
L’impostazione adulta, la notevole sensibilità melodica, il tocco leggero negli arrangiamenti, il senso di malinconia e le venature radiofoniche delle canzoni, regalano al disco un elevato livello di accessibilità. Brani come “Fill me” e “Take him away”, dei quali è stata realizzata una coppia di video-clip, sono molto orecchiabili ma nel contesto di atmosfere ombrose ed agrodolci, con richiami al grunge più raffinato. Oltre ai già citati cenni melodici levantini, in particolare nella non eccelsa “Pitiful world” e nella arabeggiante “Choice & consequence”, troviamo anche le chitarre graffianti della title-track ed una ballata impalpabile come “Sleep”. Il limite maggiore dell’album mi sembra il costante ed immutabile incedere soffice e pacato che finisce per risultare un po’monotono, perlomeno ad orecchie abituate a ben altra aggressività. Manca anche un hit illuminante, sebbene uno slow ben fatto come “Susanna” potrebbe fare breccia nella programmazione delle radio pop-rock italiche.
Questo ci porta all’effettiva difficoltà nell’individuare un target preciso per gli Sleeping Empire, visto che appaiono troppo morbidi per i puristi del rock ma anche troppo fini per il grezzo palato del pubblico di massa. Forse il gruppo avrebbe maggiori chances in campo europeo, ma ignoro se possa disporre di una promozione così ampia.
Rimane comunque un buon lavoro, ideale per coloro che talvolta sentono l’esigenza di disintossicarsi dalla musica pesante e violenta, senza però scivolare nella banalità commerciale.

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