Con la pubblicazione dell’album d’esordio degli olandesi Bodyfarm, continua l’opera di diffusione del death metal old school da parte della Cyclone of Empire, etichetta che continua a mostrare attenzione e fiuto nello scovare band dedite a questo revival.
Il quartetto guarda indistintamente alle scene di entrambi i lati dell’Oceano Atlantico, unendo elementi rubati alla scena svedese (l’influenza dei primi Grave è palese) sia a quella floridiana in cui è possibile riconoscere qualcosa appartenente più ai Massacre piuttosto che a Death o Morbid Angel, specie dell’impostazione dei solo.
La precisa scelta retrò della band fa sì che i brani abbiano una impostazione lineare, particolarmente adatta ad essere riproposta con efficacia in sede live per un pubblico che vuole un pretesto qualsiasi per potersi dimenare sotto il palco.
Ed in effetti episodi come “Charlatan messiah” o la stessa titletrack sembrano abiti cuciti espressamente per questa occasione.
Durante i suoi quaranta minuti abbondanti si intuisce rapidamente che “Malevolence” è uno di quei lavori ignoranti al punto giusto per poter fare da sottofondo alla nostra giornata mentre si è presi in altre attività ma non di più. Piacevole ma non fondamentale anche all’interno del revival degli ultimi tempi, “Malevolence” è un buon punto di partenza per una band come i Bodyfarm, ma per poter competere con altre band dello stesso settore (anche all’interno del rooster Cyclone of Empire) si chiede loro di fare un ulteriore passo in avanti e di usare i gomiti per farsi largo e conquistare il proprio spazio vitale.
Da rivedere all’uscita del prossimo full-lenght.