Cold Fusion - Rundfunktechnische Versuchsanstalt I

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2010
Durata:non disponibile
Etichetta:Rage in Eden Records

Tracklist

  1. PARABALEUM
  2. 9TH OF AUGUST ACT I
  3. 9TH OF AUGUST ACT II
  4. THE RADIO OF DESTROYED CITY
  5. BATTALIONS
  6. KOLBERG
  7. BIRDS OF WAR Ù
  8. PRIDE AND HONOUR
  9. AND YOU SHALL PLAY FOR ME...!
  10. UNTITLED
  11. BIRDS OF WAR (INNA WERSJA)

Line up

  • Marcin Bachtiak

Voto medio utenti

Un bravo recensore sa essere obiettivo anche quando il cd che ha sotto mano non gli piace. E' il caso dei Cold Fusion, band di uno dei comproprietari dell'etichetta Rage in Eden, Marcin Bachtiak.
"Rundfunktechnische Versuchsanstalt" è una raccolta di materiale inedito e alcune ristampe di materiale ormai introvabile. Il titolo indica un esperimento di avamposto radio nella Germania del 1940 e un insieme di campionamenti d'epoca sono sostanzialmente questi undici pezzi. Marce militari, canti patriottici, canzoni d'epoca... Questo cd potrebbe essere utilizzato come documento per uno studio sulla Germania e la Russia durante la seconda guerra mondiale.
Come avrete capito, il genere è il martial industrial con chiare inclinazioni politiche di destra, ed i punti di riferimento che mi vengono in mente per primi sono i Puissance e Les Joyaux de la Princesse.
Diversi pezzi si limitano ad un assemblaggio di campionamenti, in altri compaiono rumori dark ambient, un pianoforte malinconico, ma è davvero poca cosa. Quindi, dal mio punto di vista, queste tracce non potrebbero essere spacciate per "brani della band", in quanto l'opera di Bachtiak qui si esplica solo nel mero assemblaggio. Diversi sono gli album "Simmetria" del 2007 o "Architecture" del 2011, dove quasi tutto è frutto della creazione artistica.
Perchè, allora, non ho dato un voto basso? Perchè conosco i miei polli e so che schiere di amanti del neo folk, dark et similia sono già impazzite per "Rundfunktechnische Versuchsanstalt".
Comunque, al di là di questa raccolta, i Cold Fusion sono, in effetti, una band notevole nel suo genere: epica, drammatica, marziale, e vale la pena ascoltarli.
Mi chiedo sempre come mai i canti del periodo fascista non vadano altrettanto di moda. Esterofili anche in questo?
Recensione a cura di Laura Archini

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