Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:50 min.
Etichetta:Napalm Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. PROPHET
  2. THE SOUND OF DYING DEMONS
  3. DANCING IN THE TEMPLE (OF THE MAD QUEEN BEE)
  4. WATERWITCH
  5. THE LIGHTS OF THEBE?
  6. PSALM FOR THE DEAD
  7. THE KILLING OF THE SUN
  8. SIREN SONG
  9. BLACK AS TIME

Line up

  • Leif Edling: bass
  • Mats "Mappe" Bjorkman: guitars
  • Jan Lindh: drums
  • Lars "Lasse"Johansson: guitars
  • Robert Lowe: vocals

Voto medio utenti

Doom or be doomed….ed il destino dei Candlemass a volte è quello di spiazzare i fans. A pochi giorni dall’uscita di Psalm For The Dead, undicesimo capitolo della loro quasi trentennale carriera un comunicato stampa annuncia la separazione dal cantante Robert Lowe, in quanto si legge, la resa in sede live non è stata ritenuta all’altezza delle aspettative.
Al suo posto è stato chiamato Mats Levèn, già cantante con Yngwie Malmsteen, Therion, Treat, Adagio, At Vance, e Krux.
Fortunatamente e senza togliere nulla al nuovo arrivato, Robert Lowe ci lascia un testamento musicale della sua storia con il gruppo svedese, contribuendo non poco con la sua magistrale interpretazione alla riuscita del nuovo disco,( così come fu per i precedenti King of The grey e Death Magic Doom).
In Psalm For The Dead c’è tutto quello che si può attendere dai Candlemass. Si parte subito alla grande con l’epic doom di Prophet, seguita da una batteria quasi marziale che ci introduce alla lenta e cadenzata The sound of dying demons. La melodica e dinamica Dancing in the temple (of the mad queen bee) è anche il singolo uscito in 7 pollici edizione limitata contenente anche The killing of the sun. Si rallenta con la doomeggiante Waterwitch, seguita da The lights of Thebe con un Lowe decisamente sopra le righe.La titletrack Psalm for the dead dall’ incedere pachidermico, con un ottimo organo in sottofondo. The killing of the sun dal riff sabbathian e, Siren song dove spiccano ancora l’interpretazione del cantante ed un assolo di Hammond a metà brano. E si chiude con una perla, ovviamente nera….Black as time, dove una voce narrante ci racconta la pericolosità e la negatività del tempo, lo scorrere maledetto che ci avvicina alla nostra fine, al nostro…DESTINO. Ed il brano è devastante.
E così Psalm of the dead si ritaglia un posto d’onore tra la magnifica discografia del gruppo svedese. Peccato solo per l’allontanamento di un grande interprete come Robert Lowe. Ma il Destino dei Candlemass non finirà sicuramente qui....


Recensione a cura di Ivan D’Ulisse

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 17 giu 2012 alle 10:01

Lowe spesso sembra Ronnie James...buon album..anche se soprattutto nella parte centrale ho fatto fatica a distinguere un pezzo dall'altro o_O

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