Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:49 min.
Etichetta:Doom Symphony

Tracklist

  1. INQUISANTISM
  2. INTRINAKRIUS
  3. HERETICAUST
  4. THE KING'S DEVILS
  5. L'ERA DEL MALE
  6. THE HERETIC
  7. THE MAID OF ORLEANS
  8. DELIRIUM
  9. THE EXECUTIONER

Line up

  • Michele Vitrano: vocals
  • Claudio Florio: drums, vocals
  • Francesco Chiazzese: guitars, keyboards
  • Ezio Montalto: guitars
  • Piero Orlando: bass

Voto medio utenti

Per tutti i numi del sacro metallo... che album! I palermitani Trinakrius - arrivati praticamente al quindicesimo anno di attività - danno luce al loro debutto ufficiale nella scena italiana facendo già il botto con "Sancta Inquisitio". E si sente che non ci troviamo al cospetto di un gruppo alle prime armi, vista la perfetta prestazione dietro ai rispettivi strumenti coadiuvata da una produzione di tutto rispetto, che esalta la potenza e la carica di questa musica. Sì, perchè il gruppo ama definirsi autore di un doom sinfonico, che però secondo me pesca a piene mani in territori semplicemente heavy metal o talvolta più epici... come il riffone iniziale di "The Executioner", ispirato dalle colate di metallo di gruppi come i Savatage. Il punto di riferimento restano comunque i leggendari Candlemass, con il loro esoterismo pregno di tensione, e anche la voce di Michele Vitrano tradisce l'influenza di un certo Messiah Marcolini, seppur con meno pathos e carisma. Tutti i pezzi sono lunghi ed elaborati, ricchi di cambi di tempo e intrecci strumentali, mostrando ancora una volta la grande esperienza elaborata dai componenti della band negli ultimi anni, anche attraverso esperienze diverse da quella proposta con i Trinakrius. Devo dire che ho apprezzato molto l'approccio vocale potente e intransigente, ma allo stesso tempo ne ho potuto cogliere i difetti in alcuni frangenti. Buono il ritorno al passato con il cantato in italiano su "L'era Del Male", ma l'acuto/falsetto di Michele alla King Diamond risulta dopo un pò sgradevole e fa venire voglia di sentire qualche soluzione più ricercata. Come i rari incroci con il growling del batterista Claudio su "The King's Devils", uno dei pezzi più riusciti di tutto l'album. Merito alla Doom Symphony, divisione settoriale della Underground Symphony, per aver dato lustro a una delle formazioni più interessanti della nostra scena... e se verranno raffinate alcune scelte stilistiche potremmo davvero trovarci davanti a degni rappresentanti anche a livello internazionale!
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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