Copertina 8

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2012
Durata:57 min.
Etichetta:Revalve Records

Tracklist

  1. INTRO
  2. PANDORA
  3. THE BATTLE OF MARDUK AND TIAMAT
  4. VON BRAUN
  5. CHILDREN OF THE KING
  6. SANDY'S FLIGHT
  7. RAISING SOUL
  8. WHAT REMAINS OF THE DAY
  9. ENDLESS SKY
  10. SECULAR COMEDY
  11. VON BRAUN (ITALIAN VERSION - BONUS TRACK)

Line up

  • Claudia Barsi: vocals
  • Giorgio Pinna: Drums
  • Renato Pinna: Bass
  • Salvatore Moretta: Guitar
  • Marco Fozzi: Guitar
  • Andrea Pinna: Keyboards

Voto medio utenti

Fatto salvo il principio secondo il quale, in ambito power metal, essere innovativi è ormai quasi impossibile, gli italiani Souls of Diotima mettono a segno un discreto colpo, presentandoci un album potente e convincente. La ricetta della band sarda, giunta qui al secondo capitolo sulla lunga distanza, è in fondo piuttosto semplice: le strutture dei brani di “What Remains of the Day” sono infatti poggianti su una solida sezione ritmica, sopra la quale si muovono i due chitarristi, in un rifferama che sa pescare dai grandi classici del genere, riuscendo anche a strizzare l’occhio verso sonorità moderne e riffing spezzati, cadenzati, in cui (ma solo quando serve) il fattore ‘potenza’ sovrasta la melodia, riuscendo a trasmettere quel senso di ‘urgenza’ che tanto piace alle nuove generazioni.

A condire il tutto, suoni di tastiera molto belli e mai usati in maniera scontata, e la voce di Claudia Barsi che è una piacevole sorpresa: la cantante nostrana, infatti, non scimmiotta le female singers del genere, non andando praticamente mai sui registri del falsetto, ma usando la sua voce in maniera ‘power’ appunto, puntando sulla potenza e sull’emissione di diaframma.
Di conseguenza a questa mia introduzione, potrete cogliere dunque il piacere del recensore nel potersi godere un album power molto variegato, in cui inserti ora melodici, ora prog, ora tirati quasi allo spasimo rendono la miscela sonora piacevole e non scontata.

Dopo una intro atmosferica, è proprio “Pandora” uno dei brani simbolo di questo album: atmosfere cariche e piene alla Kamelot, e su tutto la voce di Claudia, che ho apprezzato non poco. Ma qui, per nostra/loro fortuna, è l’unione che fa la forza: i suoni sono ricercati (sentite che bei suoni di basso, per esempio), e i brani sanno prenderti, dalle songs più potenti (“The Battle of Marduk and Tiamat”, “What remains of the Day”), ai brani più mainstream (“Von Braun”, la Nightwish-iana “Children of the King”) fino ai momenti in cui, più prepotente, viene fuori l’amore dei Souls of Diotima per il power-prog (“Rising Soul” con le sue strofe in italiano 'rhapsodiano', l’intro di basso e la bella struttura ritmica di “Endless Sky”). Insomma, non c’è dubbio che “What Remains of the Day” sia un album power pieno di interessanti influenze, in grado di farsi notare nella marea delle uscite discografiche del genere. Se concederete una possibilità ai Souls of Diotima, potreste scoprire una band giovane, ma dalle grandi potenzialità. Bravi.

Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 29 giu 2012 alle 15:43

Interessante.....

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