In Italia chi esce dai reality si mette a sfornare dischetti pop da due soldi, finendo nel dimenticatoio dopo poche settimane. All’estero, dove la cultura musicale risulta decisamente più evoluta, succede invece che il signor
Anders Wigelius si faccia notare in un reality e arrivi nel giro di pochi mesi a firmare un contratto per Frontiers regalandoci un disco di AOR fresco e genuino, decisamente tosto nei suoni e nell’attitudine e validamente supportato da una produzione sopraffina.
Nulla di nuovo, eh, ma tanta bella roba dal forte gusto eighties, come
Angeline, Do You Really Know, Piece Of The Action, Hold On To Love. Certo, pur muovendoci in territori estremamente melodici e trascinanti, siamo lontani dalle vette raggiunte poche settimane fa dai conterranei H.E.A.T. ma non è che possiamo aspettarci un capolavoro dopo l’altro, a volte bisogna sapersi accontentare. E se si ha voglia di accontentarsi qui dentro di materiale ce n’è parecchio a cui aggrapparsi.
Se proprio ci dobbiamo trovare un difetto, andiamo a prendere le ballad: di sicuro non fanno schifo, ma non riescono ad arrivare dritte sull’obiettivo e un po’ si perdono via, rimanendo un po’ incompiute in quanto ad efficacia. Poco importa, comunque, perché siamo di fronte a un album da ascoltare tutto d’un fiato, senza reali cali di tensione.
Se vi piacciono certe sonorità, secondo me è uno dei dischi da avere di questo 2012: andate a scoprirli.
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