Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:74 min.
Etichetta:Buil2Kill

Tracklist

  1. PRELUDE TO THE END
  2. MIND BATTLE
  3. I DON'T HAVE A NAME
  4. DISEASE
  5. GOLDEN CHAINS
  6. NO FAITH
  7. EVIL MAN
  8. MY DEAR SATAN
  9. PAIN
  10. YOU'RE MY GOD
  11. MENTAL PRISON
  12. PURE EGO
  13. D.N.A. (DESTROY NEW ANGELS)
  14. THE LAST MINUTE

Line up

  • Dark Priest: vocals
  • Sal: guitars
  • Nick Franz: bass
  • Blond: drums

Voto medio utenti

Ennesima creatura della Buil2Kill questi Endless Coma, gruppo per 3/4 italiano e per 1/4 londinese che dopo 2 anni di gavetta e della solita trafila di demo e concerti ci regala finalmente l'esordio discografico sulla lunga distanza, intitolato "Rising Rage".

E della "rage" evidenziata nel titolo, sul disco in questione ce n'è davvero tanta. I nostri pestano sugli strumenti in maniera decisa e pressoché ininterrotta, pur evidenziando diverse lacune (non proprie) in fase di mixaggio e produzione, che troppo spesso si dimostrano imprecisi e poco puliti, quasi affrettati.
Ed è davvero un vero peccato, perchè il punto di forza degli Endless Coma è proprio il comparto musicale, non potendo contare, ahiloro, su un cantante di valore. Dark Priest, questo l'alter ego scelto dal vocalist, è infatti impantanato su una tonalità, assolutamente monocorde e quasi flemmatico, risultando troppo spesso al limite dello sbadiglio, finendo così per inficiare un lavoro strumentale che meriterebbe un maggior risalto.
Problema che invece non si pone riguardo il cantato in growl, che risulta al contrario molto incisivo e decisamente più adatto alla proposta musicale degli Endless Coma. Consiglio spassionato, puntate su quello.
Riguardo le singole canzoni niente da dire in particolare, assestandosi tutte su un livello tra il discreto e il buono, fatta esclusione per l'incomprensibile canzone finale, che dopo 4 minuti di musica vera si perde in 20 minuti di rumore bianco e frasi interrotte.

Globalmente un lavoro sicuramente sufficiente quindi, grazie soprattutto al lavoro alla chitarra dello "straniero" Sal, che con un cantante più carismatico e meno monocorde (o concentrato esclusivamente sul growl) e una produzione più attenta avrebbe potuto fare un deciso salto di qualità. Speriamo che gli Endless Coma imparino la prima lezione del loro passaggio nel mondo della musica "dei grandi", così da regalarci un secondo lavoro più maturo.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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