Vi dico fin da subito, prima che continuiate a leggere, che penso di non essere la persona più adatta a recensire questo disco. O meglio, questa più di altre è da parte mia una recensione basata sulle sensazioni, su quello che la musica mi trasmette, più che sulle conoscenze tecniche o storiche sul personaggio in questione e sul genere da lui proposto.
Il personaggio in questione è il canadese
Chad Ross, chitarrista e cantante dei più celebri Quest for Fire, che si propone in questo caso come mastermind del progetto
Nordic Nomadic. Il genere proposto invece è l'ambient, con una spruzzata di malinconico folk, il tutto shakerato con tanta, ma tanta atmosfera floydiana. Basta dare un ascolto alla quarta traccia, "
Bite to Chew", per rendersi conto di quanto Syd Barrett e soci abbiano influenzato l'artista canadese.
E' comunque difficile sopravvivere a "
Worldwide Skyline". Personalmente ammetto di aver faticato non poco, soprattutto al primo ascolto: la malinconia e il senso di grigio che pervade l'album è tangibile, diventa un muro che ti si para davanti senza pietà alcuna, non permettendoti di avanzare ne di vedere cosa c'è oltre. Ci vuole pazienza, oltre che un buon coltello, per tagliare letteralmente quell'alone e lasciarsi circondare dalle pruriginose atmosfere di "
Summer Friends",
"The Soft Way" o "
The Thing You Lost", quest'ultima forse la canzone più adatta a racchiudere e riassumere quello che il disco e il suo autore ci vogliono trasmettere.
E' un viaggio periglioso, non esente da pericoli, ed è un viaggio che va affrontato con il giusto mood mentale, nel posto giusto e al momento giusto. Non è un album da spiaggia, è un album da meditazione, da pioggia. E' l'autunno la stagione che lo rappresenta, non questa calda estate. Ma è sufficiente chiudere gli occhi per essere trasportati in un'altra stagione, Chad Ross ci è di grande aiuto in questo.
Insomma, un disco altamente intimo ed emozionale, nel bene e nel male, che ognuno interpreterà in maniera sicuramente diversa, a seconda del proprio stato d'animo. Personalmente l'ho apprezzato molto, anche se il suo ascolto ripetuto mi ha risucchiato parecchie energie. Ma sono state energie ben spese, quindi ben venga risvegliarsi intorpiditi da quel sogno chiamato "
Worldwide Skyline".
Quoth the Raven, Nevermore..
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?