Dopo un
demo targato 2007, gli italiani
Replosion tornano con il primo lavoro sulla lunga distanza. “
The Resting Place of Illusion” mutua quasi tutto dal suo ‘corto’ predecessore: il titolo, la copertina e buona parte della tracklist, che viene ampliata con una manciata di songs, tra cui la conclusiva (e lunghissima, ma con sorpresa…) “
Ice Queen”.
Le coordinate stilistiche del combo mantovano si basano su un prog-metal di stampo dreamtheateriano, a cui la band cerca di dare un tocco personale spingendo sull’acceleratore, sia per quanto riguarda il riffing sia per i bpm, che in più d’un brano aumentano vorticosamente. Il gusto per la melodia è comunque garantito dall’accoppiata Fil Palmer (vocals, che razza di nick, ricorda un graaaande chitarrista!)/Gabriele Marangoni (keys). È così che i fratelli Galletto, ‘padri’ dei Replosion, si garantiscono un equilibrio musicale che permette alle loro partiture di ramificarsi in direzioni non sempre prevedibili, e spesso piacevoli.
I bei brani non mancano, all’interno di questo debut, e più o meno in ognuno di essi potrete trovare il clasico trademark della band, che fa del prog-metal una bandiera, pur non uscendo troppo dal seminato di quanto già partorito dagli apripista del genere. “The Resting Place of Illusion” è un album ben costruito, prodotto discretamente e che mi consiglierei di consigliare agli amanti del genere; sono però conscio, come spero lo sia la band stessa, che questo può e deve essere un ottimo primo passo, ma che per arrivare a fare il famoso ‘grande salto’ servono idee fresche, oltre alla ottima preparazione tecnica già sfoderata su questi solchi. Estremamente fiducioso nel domani, vi mando un in bocca al lupo grosso così.
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