Copertina 7

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2012
Durata:50 min.
Etichetta:SPV

Tracklist

  1. THE DEVILS YOU KNOW
  2. MY HOME IS MY CASKET
  3. TAKE YOU DOWN
  4. SKELETONS IN THE CLOSET
  5. FRIGHT NIGHT
  6. PUPPET ON A STRING
  7. IN MY VEINS
  8. NICE DAY FOR A FUNERAL
  9. NIGHTMARE ON HALLOWEEN
  10. THE PHANTOM OF THE OPERA
  11. FIRE FROM OUTER SPACE
  12. WHERE IS YOUR SAVIOUR NOW
  13. HELL IS A PLACE ON EARTH
  14. IN THE SHADOWS
  15. EWIGKEIT

Line up

  • Rod Usher: Vocals
  • Sarge von Rock: Guitar
  • Dr. Caligari: Drums
  • Viktor Sharp: Bass

Voto medio utenti

Dieci anni e non sentirli? Mica tanto. Breve presentazione dei The Other per chi non li conoscesse. Questi tedeschi nascono nel 2002 come cover band dei Misfits, fin quando non cominciano a scrivere pezzi propri e nel 2004 pubblicano They're Alive, mix di punk, deathrock, rockabilly e metal. Anche l'estetica della band si ispira ai vecchi horror movies in bianco e nero, mentre il nome è tratto dal film di fantasmi con Nicole Kidman. The Devils You Know è il quinto album e rispetto al passato si nota un accentuazione delle parti metal, oltre alla novità di una ballad, Ewigkeit. Stavolta, però, il risultato è solo parzialmente valido; i quindici brani che compongono l'album risultano troppi e diversi suonano noiosi e scialbi. Ho goduto alla grande della parte centrale: Take You Down, Skeletons In The Closet, Fright Night, Puppet On A String, In My Veins, Nice Day For A Funeral sono tutti pezzi veloci, divertenti, con cori da cantare a squarciagola e fatti apposta per ballare. Ciò che viene prima e dopo, invece, non mi è piaciuto granchè, compresa la ballad. Quando le chitarre metal diventano più pesanti ed il ritmo si fa più cadenzato, ricordando i Rammstein, la musica assomiglia ad un pranzo dalla digestione lenta, che causa sonnolenza. E non mancano cadute di tono generali e parti anonime (Nightmare On Halloween, Hell Is A Place On Earth, per esempio). Il titolo The Devils You Know, deriva dal proverbio "better the Devil you know than the Devil you don’t". Stavolta non è stato così ma possiamo augurarci che sia un caso isolato.
Recensione a cura di Laura Archini

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