Potrei impazzire per i
Cold in Berlin; se continuassero su questa strada, diventerebbero uno dei miei amori di sempre. Già li adoro. Sono inglesi, sono vestiti in un essenziale nero e anfibi come i wavers degli anni '80 e fin dal nome mi hanno catapultata con uno schianto in quel meraviglioso periodo musicale. Sono tutti qui: Siouxie, Xmal Deutschland, Lydia Lunch, i gods Joy Division (il basso di
The Lie e
Brick By Brick è quasi la copia di quello di
Insight). A questo si aggiunge il nervosismo e l'intellettualismo dei Sonic Youth e di Kim Gordon, da cui la singer My riprende moltissimo, pur mantenendo una forte personalità. I Cold in Berlin sono elettrizzati, gridati, le chitarre sembrano sempre pronte ad esplodere e la batteria rende il sound veloce, aggressivo, adrenalinico. Post punk, dark wave, goth rock, quei suoni notturni e metropolitani che hanno accompagnato le vostre notti insonni nella grande città e le vostre nevrosi diurne. Musica per agitarsi fino allo sfinimento, come con i Bauhaus dell'epoca d'oro, e per far lavorare le vostre cellule grige in riflessioni non convenzionali. La band è al secondo lavoro, dopo l'acclamato debut
Give Me Walls del 2010. Mi preme specificare che non abbiamo a che fare con dei nostalgici emuli, perchè My e soci suonano contemporanei (ma certe atmosfere e sonorità possono mai invecchiare?) ed estremamente caratteristici. Quello che sarebbero potuto essere i Soft Moon - apparte la voce femmnile - se, dopo il primo lavoro, non avessero cambiato completamente direzione. Amateli.
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