Era il lontano -si fa per dire- 2002 quando nascono i
Circle II Circle, erano passati circa due anni da quando Zak Stevens aveva abbandonato i Savatage per dedicarsi ai suoi impegni privati e… ma questa storia la sapete già!
Dopo dieci anni e una carriera lunga cinque album e un paio di EP arriva il loro primo greatest hits contenente ben TRENTADUE pezzi, e scusate se è poco, ripresi dall’intera discografia della band e rimasterizzati per l’occasione a cui si aggiungono alcuni lati B, le additional tracks dei release realizzati per il mercato giapponese e rare bonus.
Adesso se facciamo due conti i Circle II Circle avranno prodotto in tutta la loro carriera qualcosa come più o meno sessanta brani, di sicuro non emergono per capacità di sintesi visto che ci ripropongono in questa raccolta all’incirca metà della loro discografia, nell’indecisione hanno scelto di farci entrare anche pezzi che potevano essere benissimo lasciati fuori se non altro per raccogliere veramente le note migliori della loro carriera. Il cerchio di sicuro è Full!
Doppio disco, due ore e mezza piene di heavy metal e hard rock made in USA, classico ma rimodernato sulle frequenze americane e come si può facilmente intendere che ancora strizza l’occhio alle sonorità che caratterizzano la precedente formazione di Stevens: interminabile di certo, ma anche se può sembrar strano non è poi da considerarsi così cattiva l’idea di realizzare un album con una simile mole: va giù che è un piacere e con molta probabilità continuerà a girare nel player anche in futuro, almeno per quanto riguarda il sottoscritto.
Tra le novità la versione acustica di
“Into the Wind”, i live di
“Evermore” e
“Watching in Silence” e il riarrangiamento di
“Burden of the Truth” arricchita dall’introduzione della chitarra acustica e una nuova registrazione di
“Every Last Thing”.
Artwork classico sulla linea dei precedenti, con un rosso accesissimo a far da sfondo e il logo, minimalista ma quanto mai riuscito.
Una raccolta monumentale cha farà di sicuro contenti i fan di questa formazione, che negli anni -sia di riflesso ma soprattutto per meriti propri- è riuscita ad affermarsi tra i nomi che contano, e anche i nostalgici dei Savatage troveranno pane per i loro denti; se invece non gli avete concesso mai più di tanta attenzione potrebbe essere la volta giusta per procedere con l’assaggio che nel caso nostro è quasi un menù completo, turistico ma completo.
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