Che bel disco! Suoni perfetti, prestazione vocale senza alcuna sbavatura e suonato alla grande. C’è da segnalare solo un piccolo difetto, perché quello che manca, anche in sede live, è l’efficacia dei brani di Tarja.
Dopo una manciata di minuti, come mi è sempre accaduto ascoltando i dischi solisti in studio, i brani della bella scandinava ti portano in un torpore mistico difficile da contrastare, quasi fosse uno stato di ipnosi indotto da un ottimo terapeuta. Problema ancora più grave, però, è che saltuariamente il sonno si trasforma in nervoso ogni volta che la singer si cimenta con una cover: sceglie sempre pezzi storici e finisce puntualmente col proporne versioni aberranti (qui un esempio è
Still Of The Night, ma come perdonarle anche cose come
Poison?). Insomma, non che mi aspettassi molto di più, anche perché mi è già capitato di vederla dal vivo, ma un pochino, in nome di cotanto passato, ci speravo.
Se siete fan di Tarja va benissimo e, anzi, sarà proprio un bell’acquisto. In caso contrario non avete nessun motivo per avvicinarvi a questo album.
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