Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2012
Durata:68 min.
Etichetta:Prophecy Productions

Tracklist

  1. DIRECTIONLESS RESURRECTIONIST
  2. PREY TELL OF THE CHURCH FATE
  3. A PROPHET FOR A POUND OF FLESH
  4. THE BLIGHT OF GOD'S ACRE
  5. MAN'S LAUGHTER
  6. THE UNDERSIDE OF EDEN
  7. GATHERER OF THE PURE
  8. LEFT BEHIND AS STATIC
  9. CORVUS CORONA (PART 1)
  10. CORVUS CORONA (PART 2)
  11. DEAD LOVE

Line up

  • Mister Curse: Vocals
  • Katheryne, Queen of the Ghosts: Violin, Flute, Vocals
  • The Gentleman: Keyboards, Percussion
  • Henry Hyde Bronsdon: Guitar, Vocals
  • Mr Titus Lungbutter: Bass
  • Mr John "The Resurrectionist" Bishop: Drums, Percussion
  • Sir Gastrix Grimshw: Guitar, Vocals
  • The Projectionist: Live Lighting, Phantasmagoria and Projections, Music Videography and Photomancy

Voto medio utenti

Mi sono spesso domandato quale possa essere il pubblico di una proposta come quella degli A Forest Of Stars: non certamente il metallaro "tradizionale", pronto ancora a credere che Metallica o Megadeth faranno bei dischi, nemmeno i puristi del black o del death considerando la lontananza di questa musica, comunque estrema, dagli stilemi classici del genere, non credo nemmeno una persona interessata al rock in genere per via delle vocals distorte.
A chi dunque?
A chi ama la musica per certi versi di avanguardia? Ma esiste davvero qualcuno disposto ad ascoltare, interamente un cd come questo?
Non lo saprò mai con certezza...

Tornando a noi, i gentleman inglesi A Forest Of Stars proseguono nella loro personalissima interpretazione del black metal qui giunta alla sua terza puntata.
"A Shadowplay for Yesterdays", pur essendo meno intricato del passato, è un disco obliquo, un disco nel quale convivono bellamente suggestioni folkloristiche, gothic metal, barocchismi diffusi, un pizzico di elettronica, black metal feroce, atmosfere alla My Dying Bride, trovate teatrali e tanto altro per un prodotto che è tutto tranne che facile da assimilare.
Ascoltare gli A Forest Of Stars non è impresa semplice: serve pazienza, un pizzico di follia e una naturale predisposizione alle traiettorie sghembe.

Qui e la, "A Prophet for a Pound of Flesh" e "Gatherer of the Pure", siamo in zona capolavoro per la maestria con cui sono assemblati due brani letteralmente strepitosi e carichi di emozione, altrove ci si trova invece spiazzati davanti ad una musica che sembra essere incompiuta.
Purtroppo la produzione, che sacrifica batterie e chitarra, non rende per nulla giustizia ad una serie di peripezie che avrebbero meritato altra sorte, tuttavia, dopo ripetuti ascolti, sono giunto alla conclusione che questo, nonostante vari difetti, sia un buon disco.

Non so se tornerò ad ascoltarlo spesso, non tutto almeno. E, come detto all'inizio, non so chi lo farà.
Ma certe partiture di scuola folk, certe atmosfere quasi spaziali e maestose impreziosite dal violino, alcuni rallentamenti intriganti fino nel profondo, rendono l'album affascinante nel suo essere assolutamente distante da qualsiasi logica, tanto di mercato quanto musicale.

Un premio va sicuramente al gruppo per il suo coraggio e per la sua assoluta coerenza.
Dategli un ascolto.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 01 ago 2012 alle 21:33

Recensione azzeccata e giudizio condivisibile, a me hanno ricordato anke i Sopor Aeternus in alcune soluzioni vocali disperate e angosciose. Disco complicato ma godibile!

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.