Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2012
Durata:40 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. FOREVER
  2. LET IT BURN
  3. LETHAL FORCE
  4. IT COULD BE WORSE
  5. FIGHT FOR YOUR LIFE
  6. LAND OF THE LOST
  7. WOLF GANG
  8. FEED THE FIRE
  9. ALL THE WAY
  10. CAN’T STOP THE RUSH

Line up

  • Dan Cleary: vocals
  • Ian Sandercock: guitars
  • Chris Segger: guitars
  • Dave Arnold: bass
  • Adam Brown: drums

Voto medio utenti

Comandante Straker... qui base Luna abbiamo un individuato un UFO!
Mi spiace, ma avete sbagliato numero... noi siamo gli Striker, una Heavy Metal band!

Confermo, gli Striker sono i freschi autori di "Armed to the Teeth", secondo album per questa formazione canadese, un riuscito episodio di puro ed incontaminato Heavy Metal, con il quale gli Striker rilevano il buon giudizio che l'anno scorso avevo riservato ai Widow di "Life's Blood" e l'anno prima ancora ai White Wizzard con "Over the Top".

Quello degli Striker - attrezzati di due ottime chitarre (Ian Sandercock e Chris Segger) ed un valido singer (Dan Cleary) - è un classico Metal con i piedi ben piantati negli Eighties, pur senza particolari preferenze per le formazioni britanniche e nemmeno nei confronti di quelle native nel continente americano.
Certo, "Let It Burn" potrebbe aver trovato ispirazione nei Saxon e "Lethal Force" dai Vicious Rumors, ma "Armed to the Teeth" è un album che scorre via con passo veloce, con canzoni efficaci, fresche e che sanno variare sul tema, ed inoltre la mano di un produttore di spessore come Michael Wagener lascia inevitabilmente il segno.
Gli Striker hanno anche l'enorme pregio di risparmiarci le solite intro & outro di rito e toppano solo con la zoppicante "Land Of The Lost", che rimanda alla N.W.O.B.H.M. più oscura ma risente di un arrangiamento ed alcuni spunti non particolarmente brillanti.
Per il resto promossi a pieni voti: assolutamente non pacchiani e - per quanto possibile - riescono a non essere troppo derivativi pur restando devoti alle tradizioni e difensori della Fede.

Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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