Locrian - The Clearing/The Final Epoch

Copertina SV

Info

Anno di uscita:2012
Durata:90 min.
Etichetta:Relapse Records

Tracklist

  1. THE CLEARING - CHALK POINT
  2. THE CLEARING - AUGURY IN AN EVAPORATING TOWER
  3. THE CLEARING - COPROLITE
  4. THE CLEARING - THE CLEARING
  5. THE FINAL EPOCH - THE FINAL EPOCH
  6. THE FINAL EPOCH - ON A CALCIFIED SHORE
  7. THE FINAL EPOCH - OMEGA VAPORS
  8. THE FINAL EPOCH - FALLING TOWERS
  9. THE FINAL EPOCH - AFTER THE TORCHLIGHT

Line up

  • Terence Hannum: vocals & synths
  • André Foisy: guitars & bass
  • Steven Hess: drums & percussions

Voto medio utenti

Uno di questi giorni dovrò decidermi a chiedere un risarcimento danni al Graz. Quest’anno, tra i dischi da recensire, più volte mi sono trovato tra le mani opere dalla durata spropositata, e parlo di musica disturbante, mica canzonette. Questa volta è il turno dei Locrian, trio americano dedito ad un miscuglio malato e disturbante di drone doom, dark ambient, noise minimale, black metal e Dio solo sa chissà cos’altro.
I nostri, in occasione della firma di un contratto con la Relapse Records, decidono di pubblicare in edizione limitata la loro ultima fatica, “The Final Epoch”, aggiungendoci il penultimo “The Clearing”, uscito l’anno scorso. Oltre 90 minuti di musica.
Il caleidoscopio di suoni proposto dai Locrian è sicuramente interessante, anche perché la risultante è un suono corposo, denso, omogeneo, dove le diverse componenti si amalgamano e potenziano a vicenda.
Volendo dare un ordine logico a questa recensione, preferisco iniziare dal disco più recente, il nuovo di zecca “The Final Epoch” il quale, già dalla title-track mette subito in chiaro le cose. Frequenze cicliche, disturbate, che vibrano in analogico e sono imbevute di nuance dark ambient con, sullo sfondo, screaming black inquietanti.
On A Calcified Shore” ha un esordio noise/industrial che poi riprende il tema della title-track, e lo stesso dicasi della successiva “Omega Vapors”. Il registro muta solamente con “Falling Towers”, dove le chitarre sono in primo piano, sebbene dividano la scena con i synths. È certamente la canzone migliore del lotto. La conclusiva “After The Torchlight” ha reminiscenze funeral doom.
Tutto sommato un disco non esaltante, a differenza di “The Clearing” il quale, già dall’iniziale “Chalk Point” mostra un’oscurità di fondo più marcata, anche grazie a note di piano sinistre e inquietanti. Il disco ha le percussioni e anche delle clean vocals, tutti elementi aggiunti che valgono da soli a renderlo migliore di “The Final Epoch”.
La successiva “Augury In An Evaporating Tower” vira maggiormente sul noise ed una canzone veramente terrificante, nella quale vocals strazianti e spaventose si stagliano su uno sfondo fatto di rumore sferragliante. “Coprolite” vede il contrasto tra il rumore di fondo, gracchiante, e chitarre acustiche dal sapore melanconico, quasi grunge. La conclusiva “The Clearing” è un incubo lungo oltre 17 minuti, con un crescendo che va a dissolversi un’orgia white noise.
Se dovessi consigliare l’acquisto vi direi di dirigervi sul solo “The Clearing”, ma se l’edizione limitata non costa troppo, allora prendete il 2x1.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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