Echi di cruente battaglie e clangori di spade che insanguinano i campi su cui lottano gli indomiti guerrieri ci introducono nel mondo di
"Epoch of Aquarius" ristampa del terzo lavoro degli ucraini
Munruthel.
Una ristampa dunque, una ristampa per chiudere in bellezza il torrido mese di agosto dal momento che l'album in questione, qui riproposto con una nuova, bellissima, veste grafica, è un ottimo esempio di pagan/folk metal dal taglio molto epico e battagliero degno rappresentante della pulsante scena a cui appartiene.
Vladislav Redkin, attuale membro unico del progetto ed all'epoca affiancato da una vera band, ci offre brani dal sapore lontano e fiero, fortemente intrisi delle tradizioni del suo paese e ottimamente strutturati tra incroci di strumenti tipicamente metal ed altri "tradizionali" che donano all'album una atmosfera quasi eroica e certamente magniloquente.
Provate ad immaginare un mix di primi
Thyrfing, primi
Satyricon,
Arkona e
Ancient Rites, aggiungete una non tanto velata vena ambient, ed avrete un quadro più o meno attendibile di quello che ci offrono gli ucraini.
Certamente non siamo di fronte ad un lavoro rivoluzionario o originale, ma non possiamo non apprezzare l'elevata qualità di tutte le composizioni e l'abilità di un musicista in grado di destreggiarsi tra le diverse nature della sua musica e le diverse inflessioni del suo cantato, sia in scream che pulito, in modo molto convincente e sentito.
"Epoch of Aquarius" è un album in cui sono soprattutto le tastiere ad essere protagoniste, grazie alla loro capacità di cogliere efficacemente ogni singolo umore dell'artista, anche se non siamo per nulla di fronte ad un suono zuccheroso o poco aggressivo:
Munruthel risulta, al contrario, violento, a volte grezzo, diretto e pungente, senza tuttavia rinunciare ad una grande dose di melodia e spirito pagano che sono le vere anime della musica del disco.
Considerando che il lavoro originale è praticamente irreperibile e considerando anche che questa ristampa può contare su due magnifiche cover di
Dead Can Dance e
Burzum, io vi consiglio molto caldamente di acquistare questa piccola perla appartenente ad un mondo musicale affascinante seppur lontano e distaccato come quello ucraino.
Credo che non ve ne pentirete davvero.
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