A guardarli sulla
front-cover di questo
Ep di debutto I finlandesi
Seven Day Wonder sembrano tutt’altro che dei temibili
bad boys of r’ n’ r’, ma l’ascolto del disco rivela fin da subito il proposito di rendere omaggio al suono randagio, dissoluto e felino dello
street metal.
Più che agli illustri conterranei Hanoi Rocks, i nostri rivolgono principalmente il proprio sguardo ammirato ai Guns N' Roses, tentando spesso di replicare il tipico cantato “sofferto” e “ondeggiante” Axl-
iano e il fluido chitarrismo di Slash, e sebbene il "gioco" sia abbastanza “scoperto”, non si può certo dire che il risultato sia particolarmente molesto, in un settore ove plagi e riproduzioni sono praticamente all’ordine del giorno.
La disinvoltura e il discreto gusto compositivo posseduti dal giovane quartetto finnico riescono a scongiurare le eventuali incriminazioni di “eccesso fraudolento d’ispirazione”, mentre quello che manca è un pizzico di ulteriore
verve ed energia, tale da alienare quel senso di “addomesticato” che invece affiora nel pur esiguo materiale a disposizione.
“A place in my heart”, “For your delight”, “So insane” (in cui i nostri sembrano ricordarsi anche delle “glorie nazionali” Andy McCoy e Michael Monroe …) e la ballata “Angel” (un po’ troppo di maniera, invero …) sono dignitosi esempi di una lezione imparata con applicazione e dedizione, che in futuro vorremmo veder declinata attraverso prospettive più personali e vitali, l’unica strada da seguire per aspirare a quei traguardi d’eccellenza artistica meta di ogni emergente di valore.
Attendiamo buone notizie anche dalla “terra dei mille laghi” …
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