Behexen - By The Blessing Of Satan

Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2004
Durata:47 min.
Etichetta:Woodcut
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. BY THE BLESSING OF SATAN
  2. FIST OF THE SATANIST
  3. SIELUNI SAATANAN VIHASTA ROIHUTEN
  4. CELEBRATION OF CHRIST'S FALL
  5. BLACK METAL BAPTISM
  6. WATCHERS OF MY BLACK TEMPLE
  7. UNDER THE EYE OF LORD

Line up

  • Torog: vocals
  • Gargantum: guitars
  • Veilroth: guitars
  • Lunatic: bass
  • Horns: drums

Voto medio utenti

Da un gruppo come i Behexen sai subito cosa aspettarti: del satanic black metal senza troppi fronzoli, diretto ed aggressivo. Se questo poi sia un aspetto positivo o negativo del gruppo finlandese lo vedremo più avanti, per adesso la copertina, il titolo dell'album e i nomi delle canzoni parlano chiaro: "In The Blessing Of Satan" troveremo sette invocazioni al maligno composte cercando di rispettare il più possibile gli stilemi della tradizione "old style". Un pò come quando ci si appresta ad ascoltare un nuovo album dei Manowar, anche con i Behexen si ha l'impressione di aver già sentito da qualche parte (chissà dove?!) tutte le canzoni. Tempi quasi sempre impostati su velocità sostenute, chitarre acutissime, basso stralunato e urla disumane così come si conviene a cinque adoratori del lato oscuro dell'uomo. Nonostante tutto l'impegno dimostrato dalla band nel diffondere il suo ferale messaggio, le tracce non acchiappano a fondo proprio per la loro eccessiva ripetitività: leggi, sono tutte uguali e sanno di già sentito. Se poi le si cerca di ascoltare con un orecchio più da intenditore (non è musica classica, ma ci si può provare lo stesso) ci si accorge che in realtà le idee del gruppo sono buone, ma che i pezzi non riescono a trasmettere alcun feeling, risultando alla fine per essere risucchiati dal vortice di violenza fine a sé stessa che proprio essi cercavano di creare. Qualche rallentamento alla Mayhem di "Freezing Moon" cerca di movimentare la situazione, ma la pacchia dura veramente poco. Se a questo poi aggiungiamo la voce mediocre di Torag, che riesce a sfruttare il buon effetto sorpresa per qualche minuto prima di scadere quasi nel pacchiano, è chiaro che il quadro è di assoluta e scontata sufficienza. Non metto in dubbio che qualche amante di queste sonorità ad ogni costo, riuscirà a trovare i Behexen minimali ed oltranzisti al punto giusto... tuttavia credo che, data la grande mole di uscite di questo genere che ogni mese ci vengono propinate, per tutti gli altri la scelta potrebbe anche orientarsi verso altri ascolti. Augh!
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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