Copertina 5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:42 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. MURDER DEATH KILL
  2. SACRIFICE
  3. EVIL REMAINS
  4. FRITZL'S CELLAR
  5. OUTBREAK
  6. DESPISED BY BLOOD
  7. COUNTLESS SUICIDE
  8. VORACIOUS UNDEAD
  9. WITHOUT WEAPONS
  10. MORTAL ARTILLERY

Line up

  • Cara McCutchen: vocals
  • Alex Scott: lead guitars
  • Alex Gutierrez: rhythm guitars
  • Miranda Gladeau: bass
  • Kevin Gaudet: drums

Voto medio utenti

Il Thrash Metal è sicuramente una delle varianti del Metallo pesante più conosciute ed amate dai metallari di tutto il mondo. Sviluppatasi agli inizi degli anni '80 grazie al lavoro seminale e tenace di bands come: Metallica, Slayer, Testament, Megadeth, ecc, è ben presto riuscita a ritagliarsi un ampio spazio di manovra all'interno del vasto panorama musicale mondiale divenendo, ahimé, vittima di quell'odioso fenomeno noto come emulazione. Col passare del tempo le bands thrash si sono moltiplicate come i funghi dopo una stagione generosa di pioggia e, nonostante il blocco degli anni '90 (dovuto all'esplosione del movimento Grunge), oggi stiamo assistendo ad un revival che spesso sfocia nel copia/incolla più becero ed inconsistente.

Un esempio di quanto vi ho appena descritto è purtroppo riscontrabile in questo “Murder Death Kill” dei canadesi Mortillery, un gruppo sicuramente capace e tecnicamente in grado di produrre un metallo violento e di qualità, ma che ha optato per una scelta dettata primis dall'amore per un certo modo di intendere ed interpretare l'Heavy Metal, la quale ha portato, purtroppo, alla creazione di un platter anonimo e fortemente scontato. I brani, dalla durata abbastanza considerevole per il genere proposto, si snodano su coordinate tipicamente thrash/speed, con le classiche accelerazioni di rito, inframezzate da mid tempos potenti, e i tipici assoli veloci e caotici ascoltabili in tanti grandi albums del passato. Su tutta questa impalcatura si innesta una cantato secondo me poco personale, certamente vario nel suo snodarsi tra vari stili, ma per nulla omogeneo, tanto da risultare all'ascoltatore come un incrocio un po' strano tra vocals acide ed estreme sullo stile di Sabina Classen degli Holy Moses e stacchi alti di matrice “halfordiana”; insomma: un qualcosa di poco definito che, invece di generare varietà, crea confusione e disomogeneità.

Anche dal punto di vista del riffing siamo in territori ampiamente battuti e tracciati, basta ascoltare “Without Weapons”, la nona traccia, per capire cosa intendo. Una nota di merito va però data alla produzione, perfettamente aderente al genere proposto e capace di mettere ben evidenza il lavoro del bassista, una pratica che oggi viene troppo spesso messa colpevolmente da parte.

In conclusione non mi sento di promuovere quest'opera a causa dei motivi delineati di sopra, magari un ascolto può essere consigliato ai thrashers più incalliti, oltranzisti e nostalgici. Astenersi chi nel metal cerca: varietà ed originalità.
Recensione a cura di Diego ‘Wolf85’ Serafini

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.