Secondo demo per i nostrani
Antiquus Infestus che rilasciano quattro nuovi brani a testimonianza di un evidente progresso rispetto agli esordi.
Il terzetto ci offre un blackened death metal che, sebbene influenzato in modo evidente dai polacchi
Behemoth, mostra notevoli spunti di interesse, intriso come è da una violenta propulsione distruttiva e sottilmente venefica.
A partire dall'ottima produzione, passando per una drum machine programmata in modo magistrale e per strumenti a corda suonati molto bene e finendo con una serie di brani articolati lungo i quali si snoda il concept di un viaggio interiore e fisico verso l'immortalità, gli
Antiquus Infestus mettono in chiaro le loro evidenti capacità che, spero per loro, li porteranno ad emergere nel panorama italiano, e non, del metal estremo.
"The Cult of Ra" è, dunque, un ottimo prodotto, è un bel calcio in faccia che sa alternare momenti più ragionati, come l'ottimo brano conclusivo (per certi versi vicino a certi
Nile), ad altri in cui è la velocità a diventare protagonista senza, tuttavia, che venga persa di vista la melodia, arcana e misteriosa, che permea ogni composizione.
Se amate il genere proposto dai nostri, se siete affascinati dal mondo egizio e dalle sue suggestioni o se, semplicemente, amate la buona musica date una possibilità a questi ragazzi.
Ottimi.
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