Tantara, nome non altisonante ai piu’ ma che qualcuno di voi avra’ imparato a conoscere circa 2 anni fa quando usci’ il loro primo EP, "
Human Mutation", applaudito dalla critica e che ha cominciato ad accrescere la fama di questo gruppo norvegese.
Giovane band proveniente da Tønsberg, Tantara e’ il frutto di un progetto che e’ iniziato nel 2009 quando il batterista
Stian Sannerud ed il chitarrista
Fredrik Bjerkø decisero dare seguito al sodalizio nato in un "Talent Show".
Dopo aver reclutato il chitarrista
Per Semb, col quale avevano gia’ suonato, completavano la line-up facendo arrivare il talentuoso bassista
Max Warnby.
Forti del successo dell’esordio, si misero alla ricerca di un produttore e la scelta ricadde su
Flemming Rasmussen. Ai piu’ non puo’ certo sfuggire che dietro questo nome si nascondono le migliori produzioni di storiche band tra le quali
Rainbow, Metallica, Blind Guardian, Morbid Angel, solo per citarne qualcuna. Nel luglio del 2011 i ragazzi entrano in sala d’incisione per registrare il loro primo vero album: "
Based on Evil".
I brani sono “solo” 8 ma questo non deve trarre in inganno: la durata di ogni traccia e’ decisamente superiore al normale – si va dagli oltre 6 minuti di “
Based On Evil” ai quasi 10 minuti di “Prejudice Of Violence” per quasi un’ora di gradevole esperienza.
Il primo ascolto lascia un po’ spiazzati: ci si aspetterebbe, da una band cosi’ giovane, di trovarsi di fronte ad un thrash metal moderno ed invece la strada scelta dai Tantara sembra andare nella direzione opposta ovvero tornare indietro nel tempo, agli anni ’80, agli albori del Thrash.
"
Based on Evil" è un concept-album che vuole denunciare il marcio del mondo e lo fa con testi che parlano di come va il mondo (oggi come ieri), di come è (mal) governato e di come il genere umano si comporta. Si criticano quei problemi quotidiani che affollano i notiziari quali la guerra, la speculazione finanziaria, la distruzione e l'inquinamento dissennato del pianeta.
“Based on Evil”, il primo brano, e’ un bel biglietto da visita che offre l’idea di cosa aspettarci durante tutta la sessione d’ascolto: spicca per la sua velocita’ e per i riff di chitarra. Nel secondo brano
“Mass Murder” possiamo ascoltare tutti gli elementi in campo con esplosione di assoli da parte dei musicisti accompagnati da un’irrefrenabile batteria. Senza perdere il ritmo si passa a
“Negligible Souls” tiratissimo pezzo che narra degli orrori della guerra con colpi in doppia cassa che riproducono vere e proprie mitragliate. L’album scorre veloce ed il minuto di intro di
“The Debate” trae in inganno l’ascoltatore convinto di potersi rilassare, ed invece, ancora una volta, il pezzo si lancia in velocita’ concedendosi una tirata di fiato verso meta’ brano salvo poi riprendere ancora piu’ arrabbiato di prima.
“Human Mutation” e’ forse il brano con i maggiori cambi di tempo dell’album ed anche quello con i maggiori “omaggi” ai grandi di un tempo.
“Trapped In Bodies” e’ il brano “over” di questo lavoro per quanta energia riesce a trasmettere e per i bei riff ed assoli soprattutto da meta’ brano fino alla fine.
“Prejudice Of Violence” e’ forse il brano piu’ convincente dell’album e quello che mette in campo qualcosa di piu’ personale della band dando un senso alle parole dei critici che tanto decantarono le virtu’ del loro primo lavoro.
“Killing Of Mother Earth”, con il suo lungo intro acustico ed un piccolo assolo in doppia chitarra di maideniana memoria, chiude un buon lavoro anche se mancante di brani che ti rimangano veramente in testa.
Tanti sono gli spunti che si possono trovare nella musica della band norvegese richiamanti sonorita’ e citazioni dei maestri del genere
Heathen, Exodus, Megadeth, Slayer, Vio-lence e soprattutto
Metallica.
I brani presentati sono quanto di piu’ vicino a queste band si possa riprodurre, e non vi sfuggiranno le attinenze ed i richiami ai grandi successi delle su citate band.
Questa scelta pero’ diventa gioia e dolore. Sicuramente il “revival” verra’ apprezzato dai piu’ ma fa pensare anche alla mancanza di personalita’ del gruppo che sembra aver imparato a memoria la lezione e che non vuole rischiare a metterci qualcosa di proprio, salvo che in
“Prejudice Of Violence”.
Bene i musicisti per le loro capacita’ tecniche un po’ meno convincente la voce, non nell’esecuzione dei brani ma per la mancanza di una timbrica un po’ piu’ tonante.
Registrato nelle quattro settimane del luglio 2011 negli ARK Studios e Sweet Silence Mix Suite di Copenhaghen, Danimarca, l’album e’ disponibile dal 24 agosto 2012.