"Nattfodd" - "nato nella notte" - è la risposta dei finlandesi Finntroll a chi li credeva finiti dopo gli infausti avvenimenti degli ultimi anni. Certamente la prematura scomparsa dei due fondatori della band (il cantante Katla, colpito da un tumore alla gola, si occupa solamente della stesura dei testi, mentre il grande Teemu "Somnium" Raimoranta, anche chitarrista degli Impaled Nazarene, è deceduto l'anno scorso dopo una sfortunata caduta da un ponte di Helsinki) avrebbe potuto fermare qualsiasi progetto futuro, e anche io avevo seri dubbi sulla continuazione del discorso intrapreso con il precedente "Jatkens Tid". Al contrario, i troll finlandesi sono tornati in grande stile a ricordarci che il loro spirito guerriero non è un atteggiamento di facciata, ma che si può essere fieri e valorosi anche negli avvenimenti più difficili della vita reale di tutti i giorni. Dopo la parentesi acustica di "Visor Om Slutet" avevo grande curiosità di vedere come si sarebbe evoluta la musica dei Finntroll, e come si sarebbero comportati i nuovi musicisti entrati nel frattempo nella band. Ebbene, "Nattfodd" non presenta nessuna novità rispetto a "Jatkens Tid", ma la solidità del songwriting e l'allegria che queste canzoni riescono sempre a trasmettere ne fanno un album da non perdere assolutamente! Come per tradizione l'apertura è affidata al pezzo con più groove del lotto: "Manniskopesten" è il classico mid-tempo con cui spaccarsi l'osso del collo per l'headbanging, infarcito di melodie divertenti e spensierate qualche volta addirittura al limite di quello che qui da noi viene chiamato ska. La vera novità, se si può definire tale, è il lavoro tastieristico di Trollhorn, più epico e maestoso che in passato, sicuramente influenzato da quello che Henri ha suonato sull'ultimo album dei Moonsorrow. Con "Eliytres" si ritorna al favoloso humppa-metal già sentito sui precedenti lavori, un genere che i Finntroll hanno praticamente inventato da soli arrangiando nel modo più originale possibile la loro tradizione popolare! Uno dei pochi sprazzi di black metal dell'album è udibile circa a metà del pezzo, e vi assicuro che non ho potuto fare a meno di pensare ai Bodom dell'esordio... favoloso! Cori vichinghi, e le solite fiere tastiere, chiudono in bellezza uno degli highlight dell'album (se fosse facile segnalarne qualcuno in particolare). Il folk avanza con prepotenza anche sulla successiva "Fiskarens Fiende", ritmata e cadenzata al punto giusto, in modo da mettere in mostra la voce del nuovo singer Tapio Wiskla, che ha un timbro molto simile a quello di Katla anche se perde qualcosina in aggressività... forse ha solo bisogno di tempo per farci vedere cos'è capace di fare, in ogni caso un inserimento davvero azzeccato! Dopo un intermezzo in stile "Forsvinn Du Som Lyser", il pezzo si fa più oscuro e misterioso, fino allo splendido coro finale. "Trollhammaren" è il pezzo scelto dalla band come singolo, e giustamente direi! Scacciapensieri, chitarra acustica e tastiera riportano alla mente i soliti Moonsorrow, ma dopo qualche secondo l'imperioso sound dei Finntroll ritorna alla ribalta. Anche qui un ritornello coinvolgente, e alcune tra le più belle melodie composte dalla band finlandese, portano il pezzo verso lo status di capolavoro assoluto. La title-track ci concede un attimo di respiro, prima di ritornare sul campo di battaglia. La creatura della notte è pronta a punire i cristiani con il loro sangue, e i nostri troll sottolineano queste sensazioni con un intermezzo notturno, talmente lento e rilassato da ipnotizzare, fino al brusco risveglio con il successivo coro e le strazianti urla di Tapio. "Urvsamp" è forse l'altro pezzo forte di tutto il lavoro, grazie ad una strofa aggressiva, un folkeggiante bridge, e la successiva accelerazione, con il nuovo cantante intento in una imitazione di Katla particolarmente riuscita! "Marknadvisan" è il solito attacco dei troll, a cui il gruppo finlandese ci ha abituato fin dal primo album. In questo caso l'obiettivo è il mercato estivo della città vicina... e lascio a voi immaginare il risultato... Si riprende la via del groove con "Det Iskalla Trollblod", un autentico inno alla vita dei troll rappresentante una festa notturna del popolo nascosto. Cibo e vino abbondano sulla tavola, e l'ubriacchissimo coro centrale è proprio lì per dimostrarlo! "Grottans Barn" è il pezzo più rilassato e malinconico dell'album, e il paragone con gli Amorphis non mi sembra del tutto azzardato.Si chiude questa festa di allegria e folklore con "Routas Vaggvisa", intro acustica piuttosto simile come intenzioni a quanto sentito su "Visor Om Slutet". Bellissime sensazioni, e il rumore del temporale fanno da cornice perfetta alla conclusione di un lavoro maestoso e imponente. Non c'è praticamente nulla di negativo da sottolineare riguardo a questo capolavoro: i nuovi troll sono i sostituiti perfetti dei grandissimi Katla e Somnium, il cui ricordo non morirà mai. I Finntroll sono probabilmente uno dei pochi gruppi veramente originali che la scena metal abbia visto nascere negli ultimi anni: fatevi contagiare dalle loro canzoni allegre e divertenti, ma mai banali. TROLLHAMMAREN! HEI!
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