Secondo EP per gli austriaci
Norikum (da Graz... ma non sono raccomandati dal nostro Gianluca), che puntano al puro massacro con una mezz'ora abbondante di un Death Metal che non concede alcuna tregua, violento e brutale, pur in grado di aprirsi a passaggi meno asfissianti e che lasciano pure qualche piccolo spiraglio alla melodia, come avviene su "Cold Names" (con quel suo guitarwork
maideniano, tra Sentenced ed In Flames) e nelle primissime battute di "Time", un pezzo che sfora i nove minuti e dove i Norikum mettono poi in mostra tutto il loro potenziale.
Quello che, ad ogni modo, già si era ravvisato sull'opener "The World's Disease", tra influenze estreme che pescano quanto dalla scena scandinava tanto da oltre oceano, con una ritmica incessante, due chitarristi che conoscono più che bene i fondamentali e sanno come impiegarli ed il cantato assolutamente convincente - e devastante - di Paul Färber.
Tanto che solo al termine di "Caged Inside", altro pezzo dall'indole omicida in cui si incontrano Hypocrisy, Suffocation, Dark Tranquillity, Cannibal Corpse…, si può finalmente riprendere il fiato.
Perlomeno finché si resiste alla tentazione di premere nuovamente il tasto
Play.
Una manciata di brani in più, magari con una copertina dal maggior
appeal, e saranno belli che pronti per l'esordio
ufficiale sotto una delle tante etichette del settore.
Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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